Giochi senza barriere: il Primo Maggio dei disabili

Musica, spettacolo, sport e animazione: saranno ancora una volta una grande festa i “Giochi senza barriere”, organizzati a Napoli dall’Associazione Tutti a Scuola e in programma per l’11 giugno, ma saranno anche «la storia di tante, troppe ingiustizie che i genitori dei bambini disabili sono costretti a ingoiare in silenzio», una manifestazione per una sorta di «Primo Maggio dei disabili», come scrive Antonio Nocchetti, presidente di Tutti a Scuola
Manifesto di "Giochi senza barriere 2013" (particolare)
L’immagine del manifesto dei “Giochi senza barriere 2013” di Napoli

Siamo ormai alla vigilia della nona edizione dei Giochi senza barriere, la bella manifestazione in programma martedì 11 giugno presso la Villa Comunale di Napoli (ore 10-21), sempre a cura dell’Associazione Tutti a Scuola, giornata denominata anche Diritti alla festa, e interamente dedicata alle persone con disabilità, con musica, spettacolo, sport e animazione, potendo contare anche sull’intervento di “nomi noti” del mondo dello spettacolo, tra i quali – per citarne solo alcuni – quelli di Francesco Baccini, Grazia Di Michele e Luisa Corna.
Ben volentieri, ancora una volta, cediamo la parola ad
Antonio Nocchetti, presidente di Tutti a Scuola, che approfondisce i passaggi e i significati di quello che con bella immagine definisce «il Primo Maggio dei disabili».

Giochi senza barriere è nata nove anni fa per regalare ai nostri figli disabili una magnifica festa, visto che a quelle dei loro compagni di classe non venivano invitati quasi mai. Una festa da dedicare ai bambini disabili che nelle parrocchie trovavano e trovano sempre meno spazio, al di là di qualche particolare eccezione. Una festa da dedicare ai disabili di tutte le età, quelli di cui la politica si occupa raramente e, quando lo fa, è per lo più con l’obiettivo di recuperare consensi buoni per un’intervista o una foto sui giornali. Una festa da dedicare ai nostri figli disabili mentre la scuola cercava, nove anni fa, e cerca, oggi, in tutti i modi di liquidarli come uno “scomodo intruso” e non come una magnifica opportunità per tutti gli alunni “normodotati”.
Giochi senza barriere rappresenta anche un ottimo punto di partenza per raccontare un’altra città, un altro modo di intendere la cittadinanza, un altro punto di vista o più semplicemente una scelta di parte. L’Associazione Tutti a Scuola non ha scelto di essere di parte. L’Associazione Tutti a Scuola è di parte, irriducibilmente di parte, in un mondo dove in tanti cercano vischiose e pericolose mediazioni. Tutti a scuola è di parte perché Marta, Luca, Giuseppe, Marina, Paolo sono di parte.
Nove anni ci hanno consentito di imparare a dire molti no, ma ci hanno anche permesso – questo è un privilegio che difendiamo con orgoglio – di essere ostinatamente dalla parte degli ultimi, e i nostri figli disabili lo sono, senza esitazioni.
Nove anni iniziati in solitudine, con vicino solo chi serve lo Stato, come i Vigili del Fuoco o la Polizia, e non chi si serve dello Stato, come quei gaglioffi che occupano ancora oggi indisturbati pezzi della Pubblica Amministrazione e della politica.
Nove anni iniziati in solitudine, con vicino solo qualcuno, l’attore Mario Porfito, per esempio, o la cantante Valentina Stella.
Da nove anni, ormai, a giugno Napoli riceve un regalo immenso, perché enorme è la fatica che le mamme e i papà di Tutti a Scuola fanno, per continuare a sperare che per i loro figli, quando un maledetto giorno loro non ci saranno più, ci sarà una prospettiva di vita accettabile.
Una festa che i disabili regalano alla terza città d’Italia è un evento eccezionale che meriterebbe un tappeto rosso e un’attenzione molto maggiore di quella che riserviamo, ad esempio, a ventidue ragazzotti viziati in mezzo a un campo di calcio. Tuttavia quest’anno il centro di produzione RAI Campania sarà al nostro fianco assieme al sostegno concreto che la Fondazione Istituto Banco di Napoli ci ha dimostrato.

Giochi senza barriere è tante storie. È il racconto di tante storie di bambini nati con assurde malattie genetiche che non riescono a fare la pipì a scuola, perché non si trova qualcuno che gli dia una mano. È il racconto di un papà di un bambino affetto da sindrome autistica al quale un algido funzionario dell’INPS ha revocato 430 euro al mese di indennità di accompagnamento. È la storia di tante, troppe ingiustizie che i genitori dei bambini disabili sono costretti a ingoiare in silenzio o imprecando verso un Dio che sembra essersi distratto. Tocca a voi tutti raccogliere la nostra sfida di civiltà.
L’11 giugno si celebrerà una festa, ma anche una manifestazione. Ci piace pensare che il Primo Maggio dei Disabili a Napoli sarà quel giorno.
Grazie a chi ci è stato vicino dal primo giorno, grazie a tutti a quelli che si avvicinano a noi adesso.
Marta, Luca, Giuseppe, Marina e Paolo sono i nostri beni comuni, ci auguriamo che dall’11 giugno lo diventino anche per voi tutti. Buona festa! Evviva Giochi senza barriere, evviva Napoli!

Il programma completo di Giochi senza barriere 2013 è nel sito dell’Associazione Tutti a Scuola. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@tuttiascuola.org.

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