Le famiglie italiane mettono mano al portafoglio e regalano 390 milioni di euro, tra contributi volontari e donazione di materiale, al mondo della scuola. Il Ministero dell’Istruzione investe 150 milioni quest’anno e 300 nel prossimo triennio. Ma gli istituti scolastici si sgretolano. Letteralmente.
«Lesioni strutturali in una scuola su sette, distacchi di intonaco in una su cinque e, nel corso dell’ultimo anno scolastico, ben 29 casi di tragedie sfiorate a causa di crolli di diversa entità. Migliorano i dati sul possesso delle certificazioni, peggiora invece lo stato di manutenzione degli edifici scolastici che nel 39% dei casi è del tutto inadeguato».
A fotografare la situazione è l’XI Rapporto Nazionale su sicurezza, qualità e accessibilità a scuola [presentato oggi a Roma, N.d.R.], realizzato da Cittadinanzattiva, in collaborazione con la UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), nell’àmbito del progetto congiunto Assente ingiustificato.
Nell’Italia delle mille emergenze una, forse, avrebbe la priorità perché è il luogo dove si costruisce il futuro di questo Paese e dove, quotidianamente, lasciamo i nostri figli per molte ore. Ma li lasciamo, a quanto pare, in edifici piuttosto rabberciati, secondo la citata indagine, che ha preso in considerazione 165 scuole in 18 Regioni.
«Il 39% delle scuole – si legge infatti nel Rapporto – presenta uno stato di manutenzione del tutto inadeguato (lo scorso anno era il 21%), come rivelano gli stessi responsabili del servizio di protezione e prevenzione intervistati da Cittadinanzattiva». Stupisce poi la mancanza di controlli: «Solo il 44% delle scuole possiede il certificato di agibilità statica, il 38% quello di agibilità igienico-sanitaria e il 37% quello di prevenzione incendi». Certo, «lo scorso anno, solo un quarto delle scuole era in regola con tutte le certificazioni», ma stiamo parlando di edifici pubblici frequentati da bambini!
Un discorso di sicurezza, questo, che sfocia anche nella gestione delle persone con disabilità in caso di emergenza. «In una scuola su quattro, sarebbe un problema gestire l’evacuazione dall’edificio degli studenti con disabilità motoria, perché nel 24% dei casi analizzati non esistono percorsi sicuri e praticabili che non comportino l’uso dell’ascensore o del servoscala. Inoltre, nel 27% degli edifici monitorati, le piantine dei percorsi di evacuazione non sono visibili da persone in carrozzina». Figurarsi da quelli non vedenti. Avete mai visto un piano di evacuazione in Braille?
Ma forse, a ben guardare, il ragionamento sulle vie d’uscita è praticamente inutile, visto che sin troppo spesso gli studenti con disabilità non riescono neanche ad entrare: «Scalini all’ingresso del 27% delle scuole, ascensore assente nel 35% degli edifici e non funzionante nell’11% di quelli che ne sono dotati; barriere architettoniche nel 19% dei laboratori, nel 18% delle palestre, nel 15% dei cortili, nel 13% delle aule».
E se riescono a varcare la soglia, incontrano tante altre difficoltà: «Nel 23% delle scuole non esistono bagni per disabili, e il 15% di essi presenta barriere architettoniche. Il 26% delle scuole, nella gran parte delle aule, non ha sufficiente spazio per la presenza di una carrozzina; il 44% delle aule non ha banchi adatti o adattabili per una persona in carrozzina; nel 57% dei casi, non ci sono in aula attrezzature didattiche o tecnologiche per facilitare la partecipazione alle lezioni degli studenti con disabilità».
Il presente testo, qui ripreso per gentile concessione, con una serie di riadattamenti, appare anche in “InVisibili”, blog del «Corriere della Sera.it» (con il titolo “Le famiglie donano 390 milioni, la la Scuola… perde i pezzi”).
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