«Impagliatori di sedie, agricoltori, accordatori di strumenti musicali, rilegatori, massaggiatori, scultori… sono solo alcune delle attività manuali che fin dall’Ottocento e per buona parte del Novecento hanno consentito ai ciechi di svolgere un lavoro, un’arte, una professione e quindi di raggiungere la piena emancipazione economico-sociale e la compiuta realizzazione della propria persona. Di queste attività sentiamo oggi tutti la mancanza: avere infatti trascurato la mano d’opera a tutto vantaggio della “mente d’opera” ha portato non soltanto all’impoverimento dell’economia del nostro Paese, ma anche all’esclusione di molte persone non vedenti e ipovedenti da quel mondo del lavoro che tanta importanza ha rivestito in un passato non poi così lontano. Proprio dalla mano d’opera, quindi, crediamo sia necessario ripartire per dare nuova dignità al fare, al creare, al costruire ed ecco perché abbiamo voluto dare voce ad alcune testimonianze che anche attraverso l’esposizione di opere e manufatti, vogliono ricordarci che percorrere quella strada è ancora possibile».
Sono parole di Lorenza Vettor, presidente della Fondazione Lucia Guderzo di Loreggia (Padova), che in collaborazione con l’ APRI (Associazione Pro Retinopatici ed Ipovedenti) di Torino e l’Ecomuseo Feltrificio Crumière di Villar Pellice (Torino), ha organizzato presso la sede di quest’ultimo (Piazza Jervis, 1 di Villar Pellice), per sabato 19 ottobre (ore 9.30-13), l’incontro denominato L’abilità del fare senza vedere.
Coordinata e introdotta da Barbara Zangelmi dell’Associazione Amici Ecomuseo Crumière, la giornata prevede poi gli interventi di Marco Bongi dell’APRI (Fare con le mani: la rinascita di una tradizione); Mena Mascia Campobasso, artista del lavoro a maglia e uncinetto (Con le mani non ho limiti quando domino la tecnica); Cesare Gionghi, artigiano di Trento (L’arte del restauro e della lavorazione del legno); Franco Sciolla dell’AMAC (Associazione Amici dei Ciechi) di Mondovì (Cuneo) (L’arte della rilegatura – Il calendario braille di Frate Indovino); Francesco Ardizzino e Luigina Carrella della Lega del Filo d’Oro di Lesmo (Monza e Brianza) (Mani senza barriere); Marica Dellepiane dell’Istituto David Chiossone di Genova (I laboratori espressivi); Ruggero Livieri, concertista di Padova (Amo l’organo e la musica barocca tedesca). Le conclusioni saranno affidate a Davide Cervellin della Fondazione Lucia Guderzo.
Da ricordare poi che dalle 9 alle 17 della stessa giornata, verrà allestita, a fianco del convegno, una mostra/mercato, con l’esposizione di vari lavori realizzati dai citati relatori non vedenti. E infine che il giorno prima, venerdì 18, presso il Tempio Valdese di Torre Pellice (ore 20.45), il maestro non vedente Ruggero Livieri eseguirà all’organo un concerto con musiche di Buxtehude, Bach, Vivaldy e Mendelssohn-Bartholdy. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: segreteria@fondazioneluciaguderzo.it.
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