Rivolto alla fruizione da parte delle persone con disabilità dei beni naturali – in particolare grotte e luoghi del sottosuolo – il Progetto Diversamente Speleo è nato nel 2011, per iniziativa dell’Associazione Speleo-Archeologica-Culturale di Napoli La Macchina del Tempo, di «Scintilena», notiziario di speleologia, del Gruppo Speleo-Archeologico Vespertilio del Lazio (Sabina) e dello Speleo Club Forlì, all’insegna di due parole-chiave, integrazione e valorizzazione, che hanno caratterizzato l’iniziativa già dalla sua prima edizione, consentendo negli anni scorsi a numerose persone con disabilità (anche grave e gravissima) di accedere ad esempio, nel 2012, alle Grotte di Bellegra, in provincia di Roma e successivamente, nel 2013, alle Grotte di Frasassi, nelle Marche. Il successo sta inoltre continuando (e crescendo) anche in questo 2014, con le escursioni delle scorse settimane a San Nicandro Garganico, in provincia di Foggia (Grotta Pian della Macina) e a Terni (Campacci di Marmore, Grotta della Condotta), e prossimamente ancora a Bellegra (29 giugno), a Forlì (5 luglio, Buso della Rana) e a Brescia (13 luglio, Prevalle, Grotta Buco del Frate).
Nel mezzo, l’importante tappa di domenica 22 giugno a Napoli (ore 10-18), quando saranno le affascinanti cavità sottostanti la Scuola Bovio-Colletta (Via Giovanni Carbonara, 31), a rivelare le propria bellezza e a raccontare i propri misteri.
L’appuntamento partenopeo è ideato e organizzato dalla citata Associazione La Macchina del Tempo – in collaborazione con l’Associazione Agorà – i cui volontari illustreranno le caratteristiche e la storia della cavità ipogea. Protagoniste, anche questa volta, saranno soprattutto le persone con disabilità grave e gravissima, che all’insegna di una grande festa dell’integrazione, potranno conoscere le bellezze del sottosuolo grazie all’ausilio di barelle opportunamente attrezzate. Con loro gli speleologi della Macchina del Tempo e i referenti della sezione pugliese di Diversamente Speleo.
«Si tratterà di una vera e propria prova del nove – spiega Luca Cuttitta,presidente della Macchina del Tempo – perché rendere accessibile l’ambiente della cavità, naturale o artificiale, tra i più ostici per eccellenza, vuol dire che se ci si crede e si agisce di conseguenza, qualsiasi bene culturale può essere reso fruibile alle persone con disabilità». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampalmdt@gmail.com (Tania Sabatino).
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