Per la libera scelta e la qualità dei dispositivi medici

L’incontro alla fine di luglio con i rappresentanti della Consip - società che si occupa dell’acquisto di beni e servizi per le Amministrazioni Pubbliche - viene giudicato positivamente dalle Federazioni e Associazioni che vi hanno partecipato, tutte impegnate per la libera scelta e la qualità dei dispositivi medici indispensabili alle persone incontinenti e stomizzate. Ma il percorso per salvaguardare i pazienti dovrà continuare in modo serrato
In primo piano Vincenzo Falabella. Dietro Francesco De Lorenzo, Roberta D'agostino, Ferdinando Aureli, Francesco Diomede e Marcello Stefanì
I partecipanti all’incontro di fine luglio. Dietro a Vincenzo Falabella. presidente della FISH, da sinistra: Francesco De Lorenzo, presidente della FAVO, Roberta D’Agostino e Ferdinando Aureli della CONSIP, Francesco Diomede e Marcello Stefanì, in rappresentanza di FINCOPP, AISTOM e AIMAR

Attendevano quell’incontro ormai da tempo – come avevamo riferito nel luglio scorso -, le Associazioni FINCOPP (Federazione Italiana Incontinenti e Disfunzioni del Pavimento Pelvico), AISTOM (Associazione Italiana Stomizzati) e AIMAR (Associazione Italiana Malformazioni Anorettali), impegnate per la libera scelta e la qualità dei dispositivi medici e dei presìdi sanitari necessari alle persone incontinenti e stomizzate.
Si trattava dell’incontro con i responsabili della Consip, la società che si occupa dell’acquisto di beni e servizi per le Amministrazioni Pubbliche, reso necessario dopo che le Associazioni stesse avevano denunciato quanto appreso dai mass-media, ovvero che la Consip sembrerebbe voler procedere a una grande gara nazionale sui dispositivi medici per stomia e incontinenza, pari a circa 438 milioni di euro, al solo prezzo più basso e in regime di monopolio, questione ritenuta particolarmente grave, «data la delicatezza – com’era stato scritto – sull’utilizzo e la distribuzione di questi dispositivi medici, in realtà considerati salvavita, poiché i malati oncologici neo-operati, senza di essi non possono uscire dagli Ospedali e da casa, in virtù della loro infungibilità».
E alla fine di luglio, l’incontro con Ferdinando Aureli e Roberta D’Agostino della Consip c’è stato e vi hanno partecipato – oltre a Francesco Diomede e Marcello Stefanì, in rappresentanza di FINCOPP, AISTOM e AIMAR – anche Vincenzo Falabella, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e Francesco Di Lorenzo, presidente della FAVO (Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia).

«L’incontro – come annota Francesco Diomede – è stato costruttivo e si è deciso che la FISH e la FAVO, nell’ottica del nuovo Patto della Salute, approvato anche dalla Conferenza Stato-Regioni, stimoleranno il Ministero della Salute nel redigere delle linee guida ad hoc, per tutelare appunto i dispositivi medici utilizzati dalle persone incontinenti e stomizzate, avendo in debita considerazione l’appropriatezza e l’infungibilità di tali presìdi (sacche, placche, sonde, cateteri ecc.)».
Ulteriori incontri, inoltre, sono stati programmati per il prossimo mese di settembre, sempre allo scopo di salvaguardare il principio della libera scelta di quegli stessi presìdi che, come detto, sono considerati dei salvavita dai pazienti. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: presidenza@finco.org.

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