È una vera e propria emergenza, secondo la CPD di Torino (Consulta per le Persone in Difficoltà), quella che coinvolge oltre 32.000 malati non autosufficienti e le loro famiglie, che sono in lista d’attesa per ottenere prestazioni sociosanitarie cui hanno pieno diritto in base ai LEA (Livelli Essenziali di Assistenza).
Per questo la stessa CPD ha inviato una lettera a tutte le principali Istituzioni della Regione Piemonte e in particolare a quelle impegnate nel settore sanitario e sociale, richiedendo al Consiglio Regionale «di approvare tempestivamente la proposta, appresa da organi di stampa, di utilizzare fondi recuperati dai Gruppi Consiliari, per finanziare le cure domiciliari ai malati cronici non autosufficienti anziani e/o con gravi disabilità invalidanti».
«Questo – prosegue la lettera – permetterebbe di avviare una sperimentazione della Legge Regionale 10/10 [“Servizi domiciliari per persone non autosufficienti”, N.d.R.] che prevede l’incentivazione e il riconoscimento di un contributo della sanità, al fine di incentivare appunto il rientro a domicilio dopo il ricovero ospedaliero».
La CPD, infine, ha anche chiesto all’Assessore Regionale alla Sanità «di ritirare la Delibera di Giunta Regionale 26/13, in materia di modalità di gestione delle prestazioni domiciliari in lungoassistenza a favore delle persone non autosufficienti». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: uffstampa@cpdconsulta.it.
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