Ringraziamo il Presidente del Consiglio, i Ministri, i Viceministri e i Sottosegretari per avere evitato i tagli al Fondo per le Non Autosufficienze. Se infatti l’aumento di 50 milioni di euro [da 350 a 400, N.d.R.] è chiaramente insoddisfacente, apprezziamo tuttavia la buona volontà. Ora, però, bisognerà “dare gambe” affinché le Regioni non sprechino i fondi con spese distorte e fuori dal sociale.
Nei Decreti di Riparto, infatti, ci sono spese di sistema, da riferire ai PUA (Punti Unici d’Accesso), alle UVM (Unità di Valutazione Multidimensionali), ai ricoveri di sollievo in RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali). Si tratta di spese sanitarie che nulla c’entrano con il Fondo nazionale per le Non Autosufficienze.
Bisogna dunque veicolare i fondi tramite la Legge di Stabilità, specificando tutte le finalità, onde impedire appunto alle Regioni di erodere i fondi per coprire spese imputabili al Patto della Salute e anche per sprechi certi.
Per questo il nostro Comitato ha predisposto una proposta fortemente tecnica, ma più che comprensibile da parte delle persone con grave disabilità, che riteniamo siano oltre un milione.
La nostra richiesta al Governo, dunque, rispetto alla quale ci aspettiamo risposte celeri, è quella di presentare un emendamento alla Legge di Stabilità, dando regole certe ai citati Decreti Regionali di Riparto, possibilmente traendole proprio dal nostro documento, che abbiamo integrato con un’ulteriore proposta, volta a creare 200.000 posti di lavoro nel prossimo triennio e a finanziare quindi gli aumenti in àmbito sociale.
È disponibile il testo integrale sia della Proposta sul Fondo per le Non Autosufficienze, sia della Proposta per la creazione di 200.000 posti di lavoro e copertura finanziamenti strutturali Fondo per le Non Autosufficienze e Fondo delle Politiche Sociali, presentate dal Comitato 16 Novembre. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: comitato16novembre@gmail.com.