«Se venissimo invitati ad andare in un posto, che già sappiamo inaccessibile, cosa dovremmo fare? Certo, potremmo farlo presente, auspicando magari di spostare l’incontro in un altro luogo meno problematico per noi, ma se ci venisse risposto: “Ma dai, quanti problemi ti fai! Ti porto di peso!”? Potremmo replicare che la nostra carrozzina è pesante, che non vorremmo che, usandola in modo improprio, si rovinasse, e che, sostanzialmente, non vogliamo essere trattate/i come pacchi (rischiando, oltretutto, di passare da ingrate/i)? Quante volte vi siete trovati in situazioni del genere? Sia per un invito ufficiale, sia tra amici. Avete voglia di raccontare come vi siete comportate/i, o come pensate che vi comportereste davanti a una simile eventualità? Raccontarlo potrebbe aiutare le altre e gli altri a capire come ci si sente davanti alla proposta “ti porto di peso?”, e forse, anche, a cogliere che le barriere più difficili da superare sono quelle mentali».
Viene presentata così l’ennesima intelligente iniziativa promossa dal Coordinamento del Gruppo Donne UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) – una delle esperienze più vive e interessanti, nel campo della documentazione riguardante la disabilità – denominata appunto Ti porto di peso! e rivolta a tutte le persone con disabilità motoria che si muovono in carrozzina di raccontare la propria esperienza, secondo quanto indicato, entro il 10 dicembre prossimo. Le varie riflessioni e testimonianze raccolte verranno poi pubblicate nello spazio web dello stesso Gruppo Donne UILDM. (S.B.)
Per inviare i propri racconti sul tema Ti porto di peso!, oltreché per informazioni e approfondimenti: gruppodonne@uildm.it (Oriana Fioccone).