Ho letto l’articolo, a firma Stefano Borgato, pubblicato il 22 ottobre scorso da «Superando.it», con il titolo Chi controlla l’accessibilità a Brescia?, ove si afferma che «sembra che a Brescia si stia facendo assai poco per creare un ambiente realmente accessibile a tutti».
Premesso che la vicenda dell’unico albergo a cinque stelle della città – denunciata in quell’articolo da Maddalena Botta – per quanto imbarazzante e clamorosa, non è evidentemente di responsabilità dell’Amministrazione Comunale, bensì della proprietà (privata) di quell’immobile, vorrei tuttavia fornire – in qualità di Assessore che sovrintende, tra l’altro, al settore Mobilità ed eliminazione barriere architettoniche – alcune informazioni circa importanti interventi che si stanno mettendo in campo e che spero potranno contribuire a un diverso giudizio nei confronti della città di Brescia.
Infatti, pur nella ristrettezza delle risorse disponibili a bilancio, il 2014 si è caratterizzato per alcune azioni qualificanti.
Anzitutto, la realizzazione di un nuovo ascensore – all’interno di un più ampio intervento di riqualificazione – presso l’Anagrafe Centrale di Palazzo Broletto, ufficio molto frequentato dalla cittadinanza e che non era a norma per l’accesso dei disabili.
Inoltre, dando continuità a un percorso avviato nel 2013 e che si intende proseguire anche negli anni a venire, sono stati stanziati 100.000 euro per la messa in sicurezza e a norma delle fermate del trasporto pubblico locale, molte delle quali con banchine di attesa non accessibili ai disabili.
Sempre sul fronte della mobilità, è stato insediato un tavolo per la mobilità delle persone disabili, articolato in gruppi di lavoro sui temi del trasporto pubblico e del trasporto dedicato e composto da tecnici dei diversi settori comunali coinvolti, da rappresentanti delle aziende di trasporto e dei taxisti e da esponenti delle associazioni impegnate sui temi della disabilità, con il compito di mappare le problematiche e individuare soluzioni operative a favore della mobilità delle persone disabili.
È stato inoltre finanziato per 100.000 euro il progetto comunale SOS barriere, che interviene a rimuovere barriere architettoniche negli spazi pubblici, sulla scorta delle segnalazioni pervenute negli anni scorsi presso l’Ufficio Eliminazione Barriere Architettoniche.
Infine, seppur non di diretta competenza dell’Amministrazione Comunale, ma certamente di grande impatto sulla cittadinanza bresciana e fortemente sollecitato e monitorato dall’Assessorato alla Mobilità, è stato avviato da Rete Ferroviaria Italiana l’intervento di abbattimento delle barriere architettoniche nel sottopasso della stazione ferroviaria di Brescia (stazione che mobilità un flusso di viaggiatori di oltre 9 milioni di passeggeri all’anno), realizzando appositi ascensori per l’accesso alle diverse banchine e ai relativi binari.
L’intervento ha recentemente visto l’attivazione dei primi due ascensori (sui quattro totali previsti), cui seguiranno nei prossimi mesi i restanti due.
Certamente, le necessità legate all’abbattimento delle barriere architettoniche a Brescia non si esauriscono né negli interventi sopradescritti né in un anno di azione amministrativa, richiedendo invece un costante impegno economico e progettuale, oltre che una fondamentale attenzione e sensibilità al tema.
Tuttavia, mi pare che la brutta vicenda descritta dalla signora Maddalena Botta non cancelli alcuni importanti dati strutturali sui quali l’impegno dell’Amministrazione comunale è stato ed è convinto e concreto.
Ben volentieri prendiamo atto di quanto riferito dall’assessore Manzoni. Da parte nostra, così come cerchiamo di fare per ogni territorio del nostro Paese, continueremo a seguire le varie realizzazioni in favore dell’accessibilità, di cui si parla nella nota. E naturalmente auspichiamo che quel «tavolo per la mobilità delle persone disabili», menzionato dall’Assessore, produca risultati sempre più positivi. (S.B.)