«Bisogna passare ai fatti e prima di “punire” scoraggiando o rendendo più difficile per alcuni l’accesso al Pronto soccorso attraverso i ticket, ci si preoccupi di assicurare servizi territoriali e ospedalieri adeguati ai bisogni di cittadini»: così Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva, commenta le dichiarazioni rilasciate dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin alla trasmissione di La7 Piazza Pulita, ove ha parlato di un abuso da parte dei cittadini nel ricorso al Pronto Soccorso e dell’opportunità di estendere i ticket per i cosiddetti “codici bianchi”, quelli cioè che vengono assegnati ai pazienti meno gravi.
«In realtà – sottolinea ancora Aceti – i cittadini già pagano il ticket per i “codici bianchi”: dal 2010 al 2013, infatti, la Corte dei Conti ha segnalato un aumento del 25% sul fronte ticket a carico dei cittadini stessi e se vi è un eccesso di ricorso al Pronto Soccorso è perché non si trovano adeguate risposte altrove, in primis dai servizi sanitari territoriali. Molto spesso, poi, le difficoltà riguardano gli stessi servizi di emergenza e urgenza, dove, a causa del taglio dei posti letto e della quantità non adeguata di personale sanitario, i pazienti subiscono attese di ore e anche di giorni in condizioni disumane. E di sicuro le persone non sono contente di fare ore di attesa in Pronto Soccorso e magari di essere poi costrette a rimanere anche giorni sulle barelle. Questa è la priorità che va affrontata con urgenza».
«In ogni caso – conclude il coordinatore del Tribunale per i Diritti del Malato – sulla partita dei ticket chiediamo che le Associazioni siano coinvolte perché si tratta di una riforma che incide profondamente sui principi fondanti del Servizio Sanitario Nazionale, sulla sua equità e accessibilità». (S.B.)
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