Come avevamo segnalato ai Lettori nell’estate dello scorso anno, dopo il Lavoro (2013) e l’Accessibilità (2014), Vita Indipendente e partecipazione politica è stato il tema centrale per il 2015 dell’iniziativa internazionale Zero Project, avviata all’inizio del 2011 dalla ESSL Foundation, insieme alla Fondazione World Future Council, il cui obiettivo principale, in estrema sintesi, è quello di arrivare a un mondo con “zero barriere”, ovvero quello di migliorare le condizioni di vita delle persone con disabilità, sulla base dei princìpi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, da una parte misurandone il livello di applicazione in vari Paesi, dall’altra cercando esempi di buone politiche e buone prassi in tutto il mondo, all’insegna dell’innovazione, rispetto alle varie questioni trattate nella Convenzione stessa.
Dato non certo trascurabile, negli ultimi tre anni ben 3.000 esperti di tutto il mondo hanno contribuito, con le loro conoscenze ed esperienze, a dare sostanza a Zero Project.
Oggi dunque, dopo mesi di lavoro, che segnatamente hanno avuto come “stella polare” l’articolo 19 della Convenzione ONU (Vita Indipendente ed inclusione nella società), sono stati raccolti dati riguardanti ben 150 Paesi, mettendo in evidenza 50 buone politiche e buone prassi, veri e propri “modelli” nel loro settore. Il tutto è liberamente consultabile nel rapporto conclusivo, disponibile nel sito di Zero Project, oltre a costituire la base dei lavori di questi giorni del quarto Congresso Annuale di Vienna. (S.B.)
Come detto, tutti i dati del Rapporto elaborato dal Gruppo di Zero Project sono disponibili nel sito dedicato all’iniziativa. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: office@zeroproject.org.
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