A promuovere un recente dossier sui Costi standard delle Comunità di Accoglienza, è stata Casa al Plurale, Associazione cui aderiscono diciotto organizzazioni che gestiscono strutture e progetti di solidarietà, innovazione e integrazione sociale nel Lazio.
Lo studio, curato da Federica Falaschi e Luigi Vittorio Berliri, si presenta come una vera e propria guida a disposizione delle Istituzioni locali, per parametrare i costi dei servizi residenziali, che sono una delle risposte offerte sui territori ai bisogni di accoglienza. Esso offre, infatti, una stima dettagliata delle risorse necessarie per la gestione di varie tipologie di strutture di accoglienza rivolte a minori e persone con disabilità. E confronta le rette giornaliere attualmente previste da Roma Capitale con quelle ipotizzate sulla base dell’analisi condotta.
Dai calcoli emerge, ad esempio, che il costo totale al giorno per una Casa Famiglia per persone con grave disabilità è stimato in 248,59 euro per ospite, mentre la retta giornaliera stanziata da Roma Capitale è di 144,15 euro al giorno per ciascun ospite.
Ciò ha spinto gli Autori del dossier a condurre una sorta di “lavoro al contrario”, ossia partire dalla retta attualmente erogata dall’Amministrazione Capitolina, per evidenziare – sulla base dei costi effettivi ipotizzati nello studio – quale sarebbe la paga oraria base per il personale, lasciando immutate le altre spese di gestione e il monte orario complessivo delle diverse figure professionali.
Ebbene, da tali conteggi emerge che per una Casa Famiglia con sei persone con grave disabilità, la retribuzione per un’ora di lavoro, con le rette stanziate nel 2014, risulterebbe pari a soli 8,10 euro, corrispondenti a un netto per il lavoratore pari a 3,86 euro di paga oraria base.
Secondo lo studio, dunque, per poter garantire un servizio di qualità sufficiente, gli Enti Gestori sono costretti a «ricorrere alla raccolta fondi, da destinare al pagamento degli stipendi dei lavoratori, invece che, come sarebbe più corretto, alle vacanze, alle uscite, e alle varie attività aggiuntive, funzionali al benessere degli ospiti delle Case». (Daniela Bucci – direttore di «Condicio.it»)
Il presente testo è già apparso in «Condicio.it» e viene qui ripreso, con minimi riadattamenti al diverso contesto, per gentile concessione.
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