Sarebbe davvero importante che in molti partecipassero venerdì 15 maggio a Bologna (Auditorium Enzo Biagi della Biblioteca Salaborsa, Piazza del Nettuno, 3, ore 16.30-19), all’incontro promosso da BiblioBologna (Cittadini per le Biblioteche), Biblioteca Salaborsa e dall’ANGSA del capoluogo emiliano (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), centrato sul dialogo tra il giornalista e scrittore Gianluca Nicoletti, che per l’occasione presenterà il suo libro Alla fine qualcosa ci inventeremo e Liana Baroni, presidente nazionale dell’ANGSA.
E se non sarà tutta la cittadinanza, sarebbe almeno significativo poter contare sulla presenza di tanti insegnanti, educatori, genitori e operatori sociali, perché, come spiegano gli organizzatori: «L’autismo è una disabilità grave, frequente e permanente, che deve essere conosciuta da tutti, per favorire l’aiuto e l’inclusione sociale».
Sull’iniziativa diamo anche spazio, qui di seguito, alla bella presentazione ricevuta da Daniela Mariani Cerati, medico e coordinatrice del Comitato Scientifico dell’ANGSA.
«Gianluca Nicoletti faceva la sua professione di giornalista, scrittore e soprattutto di grande comunicatore, quando si è trovato faccia a faccia con l’autismo e si è accorto di quante falsità, edulcorazioni, messaggi trionfali basati sul nulla, frodi e sfruttamento della disperazione ci fossero nella presentazione dell’autismo al grosso pubblico.
Vincendo il naturale senso del pudore e rinunciando al sacrosanto diritto alla riservatezza, ha scritto due libri sulla sua storia di padre di un giovane, ora alle soglie della maggiore età, affetto da autismo. Il successo di critica e di pubblico di quei due libri non sta nel raccontare favole sulla genialità e sulla bellezza dell’autismo, ma nella sua grande abilità di scrittore, che si legge tutto d’un fiato anche quando descrive cose non gradite, impopolari, crude per la realtà in sé e per la cattiva gestione delle Istituzioni che, anziché aiutare, sprecano denaro pubblico in cose inutili, lasciando sole le famiglie in una sorta di “arresti domiciliari”, inflitti per non si sa quale colpa.
Liana Baroni faceva la sua professione di scienziata e docente universitaria di fisica, quando, lei pure, si è trovata faccia a faccia con l’autismo e ha toccato con mano come la gestione dell’autismo da parte dei cosiddetti ricercatori e professionisti fosse la negazione dei principi della scienza: rapporti di causa-effetto stabiliti in base a fantasie prive di ogni evidenza delle prove, assenza totale di metodo scientifico, approccio al problema di tipo medievale.
Ha pertanto deciso, nel lontano 1985, di fondare l’ANGSA, che doveva essere prima di tutto un’Associazione di pensiero, per sgombrare il campo dalle brutte favole e rivelare all’Italia che “il re era nudo”.
Sarà molto interessante, il 15 maggio a Bologna, sentire questi due personaggi, che Plutarco avrebbe inserito tra le sue Vite parallele, dialogare tra loro.
Daniela Mariani Cerati – medico e coordinatrice del Comitato Scientifico dell’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici)».
Per ogni ulteriore informazione e approfondimento, accedere al portale dell’ANGSA Emilia Romagna.