È nata non lontano da Pavia, nell’àmbito di un’esperienza importante come la “fattoria sociale” di Cascina Rossago, specificamente studiata per ospitare adulti con autismo, che costituisce un prezioso e imprescindibile punto di riferimento per chiunque intenda affrontare nel nostro Paese questo tipo di problemi. È l’Orchestra Invisibile, avviata nel 2005 e composta da quattordici percussionisti affetti da autismo e da almeno altrettanti studenti, specializzandi e docenti dell’Università di Pavia, legati dalla passione per la musica e dall’interesse per la ricerca scientifica. Si esibisce regolarmente tutti i venerdì proprio a Cascina Rossago, «con un unico scopo – come viene spiegato – ovvero quello di suonare assieme con piacere in uno spazio musicale condiviso, nel quale il repertorio jazz si è rivelato nel tempo come uno strumento ideale per la stabilità delle sue strutture armoniche (le persone con autismo hanno bisogno infatti di sentire costanza, coerenza, immutabilità, in inglese sameness), associata alla libertà dell’improvvisazione melodica e ritmica».
Ora, a raccontare la storia dell’Orchestra Invisibile, c’è anche un prezioso libro fotografico, curato da Ellade Bandini, Pierluigi Politi ed Enrico Pozzato, ed edito da Jaca Book, su iniziativa di Vera Minazzi e Sante Bagnoli, che sarà al centro di un evento da non perdere, venerdì 15 maggio, all’interno del Salone Internazionale del Libro di Torino (Bookstock Village, ore 21).
Per l’occasione, infatti, il grande musicista e compositore jazz Gaetano Liguori renderà omaggio con un proprio concerto all’esperienza dell’Orchestra Invisibile, con proiezioni fotografiche che accompagneranno la performance, alla presenza anche degli Autori e degli Editori del volume.
«Organizzato a cura di Jaca Book, il concerto – spiega Pierluigi Politi, uno dei curatori del libro, come detto, ma anche l’anima dell’orchestra e il responsabile del Laboratorio Autismo dell’Università di Pavia – vuole essere l’occasione per presentare questo volume fotografico e far riflettere su una realtà straordinaria che mette in evidenza come il ritmo, la melodia, le numerose interazioni che la musica propone, possano non solo sostituire, ma anche spingersi molto oltre il linguaggio verbale».
In poche parole, per riprendere quanto scritto dal filosofo Carlo Sini, che viiene anche riportato nella locandina dell’evento, «La forza è dei suoni: c’è bisogno di parole?». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Anna Cerniglia (anna.cerniglia@unipv.it).
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