È per il nostro giornale una notizia di particolare significato, quella riguardante la prossima inaugurazione a Milano del Centro Antidiscriminazione “Franco Bomprezzi”, intitolato a chi, fino al giorno della sua scomparsa, avvenuta nel dicembre dello scorso anno, della presente testata era stato il direttore responsabile.
L’iniziativa è stata promossa dalla LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), della quale Bomprezzi era stato per anni dirigente e alla fine anche presidente. Hanno inoltre contribuito la Fondazione Cariplo, la Fondazione Telethon e l’AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica), il tutto con il patrocinio del Comune e dell’Università di Milano, della Regione Lombardia e del Forum Regionale del Terzo Settore.
«Franco Bomprezzi – si legge in una nota della LEDHA – è stato un grande giornalista, un leader associativo, un punto di riferimento per tante persone. Per anni è stato dirigente della nostra Federazione, fino a diventarne presidente nell’ultimo periodo della sua vita. Sotto la sua dirigenza, ha voluto che l’attività di tutela legale svolta dalla LEDHA fosse sempre più orientata a contrastare la discriminazione di cui le persone con disabilità sono vittime ogni giorno».
L’inaugurazione del nuovo Centro, dunque, è in programma esattamente per giovedì 25 giugno, presso l’Aula Pio XII dell’Università di Milano (Via Sant’Antonio, 5, ore 9.30). «Sarà un momento molto importante e significativo per la nostra Federazione – sottolinea l’attuale presidente della LEDHA Alberto Fontana – dal momento che ancora oggi tantissime persone con disabilità sono vittime di episodi di discriminazione a scuola, sul posto di lavoro, negli spazi pubblici. E troppo spesso accettano con rassegnazione queste situazioni perché non sono consapevoli di subire un trattamento discriminante».
Durante la mattinata, insieme al citato Fontana, interverranno Maria Cristina Cantù, assessore alla Famiglia e alla Solidarietà Sociale della Regione Lombardia, Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche Sociali e alla Cultura della Salute del Comune di Milano, Giuseppe Arconzo, ricercatore in Diritto Costituzionale alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Milano e delegato del Rettore alle Disabilità nell’Ateneo milanese, Giampiero Griffo, in rappresentanza di DPI (Disabled Peoples’ International) ed EDF (European Disability Forum) e Giovanni Merlo, direttore della LEDHA.
Il Centro Antidiscriminazione “Franco Bomprezzi” offrirà in sostanza ascolto, informazione e consulenza alle persone con disabilità vittima di discriminazione, presa in carico stragiudiziale per contrastare le situazioni di discriminazione fondata sulla disabilità e sostegno a ricorsi antidiscriminatori, che potranno coinvolgere direttamente anche la LEDHA.
Quale miglior modo, poi, per avviare il nuovo Centro all’insegna della concretezza che Franco Bomprezzi auspicava in ogni occasione, se non presentando i primi risultati della campagna di mobilitazione Voglio andare a scuola!, lanciata dalla LEDHA nelle scorse settimane, e resasi quanto meno necessaria a seguito della grave situazione che si va determinando in Lombardia (e non solo), a seguito del riordino delle Province previsto dalla cosiddetta “Legge Delrio” (Legge 56/14, Disposizioni sulle Città Metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni)?
Come avevamo infatti riferito su queste pagine, «con l’inizio del prossimo anno scolastico – aveva denunciato la Federazione lombarda – ben 4.650 alunni e studenti con disabilità potrebbero mancare all’appello sin dal primo giorno di scuola. Infatti, nonostante l’allarme lanciato da più di un anno dalle associazioni delle persone con disabilità, né il Governo, né la Regione Lombardia, né le vecchie e nuove Province, né la Città Metropolitana di Milano hanno trovato il modo di garantire il diritto allo studio a questi bambini e ragazzi, che rischiano di restare privi dei servizi di assistenza alla comunicazione, assistenza educativa e trasporto, una condizione che li costringerebbe a restare a casa o a ridurre di molto la frequenza scolastica».
Tramite la campagna Voglio andare a scuola!, dunque, la LEDHA aveva predisposto per le famiglie delle lettere/diffida da inviare alla propria Provincia o alla Città Metropolitana di Milano, per chiedere appunto l’attivazione dei servizi di assistenza alla comunicazione, assistenza educativa e trasporto. Qualora poi gli enti territoriali coinvolti non procedessero con l’attivazione del servizio richiesto, sarà possibile agire anche tramite un ricorso in tribunale.
«Stanno già arrivando le prime segnalazioni delle famiglie – ricorda a tal proposito Alberto Fontana – e i relativi moduli, scaricabili dal nostro sito, verranno anche distribuiti il 25 giugno, durante la presentazione del nuovo Centro intitolato a Franco Bomprezzi: perché il diritto allo studio non può essere disatteso dalle Istituzioni, neppure per ragioni di bilancio».
Un primo segnale positivo, per altro, di cui avevamo pure dato notizia, era arrivato con la mozione approvata dal Consiglio Regionale della Lombardia, con la quale si impegnava la Giunta a «salvaguardare la continuazione dei servizi fino ad ora erogati dalle Province, assicurando il diritto allo studio di tutti i bambini e ragazzi con disabilità per l’anno scolastico 2015-2016» e tuttavia, fatta eccezione per tale pronunciamento, nessun altro riscontro è arrivato alla LEDHA dalle Province o dalla Città Metropolitana di Milano. «Esortiamo pertanto le famiglie – conclude Fontana – a utilizzare le nostre lettere/diffida, per sollecitare le Istituzioni a intervenire. Da parte nostra saremo al loro fianco, per garantire a tutti gli alunni e studenti con disabilità il rispetto dei loro diritti». (S.B.)
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