Con grande piacere riceviamo dalla Svizzera e ben volentieri pubblichiamo.
Su Expo si discute tanto, e su tutto. Pareri positivi e negativi si intrecciano, su svariati argomenti, dalle diverse modalità di sviluppare il tema principale ai costi d’accesso, dalle conferenze alle giornate tematiche, fino alle visite di Capi di Stato. E per quanto riguarda l’accessibilità?
È con questo quesito che – da responsabile per la Cultura e il Tempo Libero del gruppo InSuperAbili, team svizzero di sportivi con disabilità fisica, ho deciso di affrontare l’Esposizione Universale 2015, non senza qualche perplessità. Sulla pagina internet dedicata, infatti, si trovano alcune informazioni che subito mi mettono in allarme. Per le persone con disabilità, ad esempio, non è possibile riservare in modalità elettronica i biglietti, ma è necessario scaricare e compilare un modulo di richiesta di ben sei pagine (in italiano, francese o inglese), il quale, con l’aggiunta di un certificato di invalidità (ma va bene anche un permesso di parcheggio unito a un documento d’identità), dà la possibilità di accedere a un prezzo agevolato (20 euro o 17 euro, se si riesce a riservare in data fissa, con un certo anticipo, inviando per e-mail il dossier richiesto), con entrata gratuita per un possibile accompagnatore.
Anche l’accesso in automobile – nel nostro caso con un furgone – non sembra scontato: sulla mappa, infatti, compaiono diverse possibilità di sosta, ma alcune aree sono servite da navette, mentre per altre non è chiara la presenza di posti riservati e la vicinanza effettiva agli ingressi.
Decido così di prenotare un parcheggio presso l’entrata principale di Cascina Merlata, la quale dispone di trenta spazi accessibili. In teoria, però, senza una prenotazione non sarebbe possibile accedervi, ma questa si ottiene solo inviando il già descritto modulo di richiesta, che non è possibile trasmettere visti i tempi ristretti. Dopo alcune e-mail e telefonate, mi viene comunque concessa la possibilità di entrare in una specifica area, previo annuncio, al tasto SOS, della situazione.
Infine, un’ultima richiesta: una nostra atleta vorrebbe portare con sé Neska, il suo fido labrador da terapia. Ancora e-mail: il cane potrà accedere solo se accompagnato da un certificato che ne attesti la finalità terapeutica.
È così che il 29 giugno, gli InSuperAbili Cinzia, Laura e Davide, accompagnati da Monica, Cristina, nonché dalla sottoscritta, partono alla volta di Milano, con un furgone e un’automobile, armati di certificati, permessi, documentazioni e quant’altro.
Alle 9.45 raggiungiamo il parcheggio di Cascina Merlata, e qui arrivano i primi problemi, non tanto legati alla prenotazione, per la quale c’è molta flessibilità, ma più che altro agli spazi di sosta, che prevedono un’altezza massima, per i veicoli, di 2 metri, e quindi non praticabili per il nostro furgone! L’automobile, perciò, viene fatta entrare, mentre con il furgone sono costretta a fare scendere le persone in carrozzina davanti all’entrata, per poi posizionarlo in un luogo diverso da quello preventivato.
Una volta ricompattato il gruppo, veniamo avvisati di un guasto all’ascensore, senza cui non è possibile accedere al sito. Ci viene proposto lo spostamento tramite bus navetta, il quale però può trasportare una sola persona in carrozzina alla volta e con una cadenza di trenta minuti. Insomma, fatti due conti, occorrerebbe un’ora e mezza per arrivare tutti insieme all’entrata, tenendo poi presente la stessa tempistica anche al rientro. Decidiamo intanto di acquistare i biglietti, nell’attesa che l’ascensore venga riparato, valutando nel frattempo la possibilità di spostamento.
Alla biglietteria tutto si svolge discretamente bene: la ragazza addetta non ha mai visto un certificato d’invalidità svizzero, per cui occorre qualche spiegazione, ma alla fine riusciamo ad ottenere i ticket richiesti. Mentre ci accingiamo a pagare, veniamo informati che l’ascensore è ora agibile. Al controllo iniziale veniamo però bloccati a causa di Neska, che – paziente – aspetta che i suoi documenti vengano controllati; a quanto pare, è il primo cane da terapia ad accedere all’Expo, per cui la sua presenza richiede qualche consulto…
Alle 10.45, dopo un’ora dal nostro arrivo, riusciamo finalmente a raggiungere l’Esposizione percorrendo la passerella principale.
Da questo momento, la visita è perfetta: all’ingresso troviamo dei giovani volontari che ci forniscono una cartina e ci indicano i luoghi più belli da visitare. Accediamo ai padiglioni che abbiamo scelto, grazie alla presenza di rampe e ascensori.
Quasi ogni ingresso è dotato di una corsia preferenziale, per cui i tempi di attesa sono notevolmente ridotti; all’interno di ogni struttura, inoltre, gli addetti indicano con gentilezza i percorsi alternativi.
Le toilette sono quasi ovunque accessibili, sia all’interno dei padiglioni che dei ristoranti, così come i servizi pubblici, la cui pulizia è molto curata. Le pavimentazioni (salvo un paio di eccezioni) permettono alle carrozzine di muoversi agevolmente e riusciamo a servirci in qualsiasi bar e ristorante senza difficoltà.
Preoccupata dalle premesse iniziali, avevo preventivato di concludere la visita verso le 17-18, ma l’ambiente si rivela talmente piacevole che decidiamo di intrattenerci per la serata, cenando presso il ristorante proposto dal padiglione della Germania.
All’uscita, però, mentre cerco di recuperare il furgone, un’amara sorpresa: resto bloccata alla sbarra d’uscita, poiché il mio permesso, creato per il parcheggio disabili, non è compatibile con l’area di sosta della quale ho dovuto usufruire in alternativa a causa dell’altezza del mezzo. Suono il campanello di SOS ma non ricevo risposta. Mi incammino verso l’entrata del parcheggio alla ricerca di un addetto, ma non trovo nessuno. Sono passate le 22 e l’area è ormai quasi deserta. Telefono dunque alle persone rimaste all’uscita in attesa, le quali si adoperano per cercare un responsabile. Fortunatamente, dopo qualche minuto, un agente di sicurezza mi raggiunge e provvede alla mia uscita, con grande disponibilità.
È così che si conclude la nostra prima visita all’Expo; già, la prima, perché affascinati dall’Esposizione e convinti dall’eccellente pianificazione, torneremo sicuramente per una seconda esperienza, durante la quale vorremmo assistere ad esempio allo spettacolo AllaVita!, proposto dal Cirque du Soleil*, con maggiore consapevolezza rispetto alla mobilità in entrata, il cui servizio non è purtroppo all’altezza del bellissimo quadro offerto dal percorso espositivo.
*Il Cirque du Soleil è un noto circo canadese, centrato soprattutto su mimo, acrobazie e giocoleria, che presenta generalmente numeri di grande rilevanza e che non impiega animali nei propri spettacoli.
Riprendiamo qui di seguiti anche alcuni utili riferimenti segnalati da Daphne Settimo, ricordando per altro ai Lettori, e in particolare a quelli con disabilità, l’importanza del portale ExpoFacile.it, il progetto promosso dal Comune di Milano e dalla Regione Lombardia, con il sostegno di UniCredit Foundation, realizzato dalle principali Associazioni lombarde delle persone con disabilità, del quale ci siamo già ampiamente occupati e che si sta caratterizzando, sin da questi primi mesi dell’Expo 2015, come uno strumento certamente fondamentale, che costituirà un prezioso patrimonio di accessibilità anche dopo la fine del grande evento milanese.
Expo 2015: alcuni utili riferimenti:
° Documentazione accesso persone con disabilità.
° Possibilità di parcheggi accessibili.
° Servizio navetta per raggiungere Expo.
° Servizio noleggio scooter e carrozzine elettriche.
° Accessibilità turistica della città di Milano.