«La forza di DPI è il lavoro di rete, sono le competenze delle persone, la trasparenza democratica, la fiducia reciproca. Purtroppo la gestione del presidente Javed Abidi ha minato questi princìpi, scretidando la nostra organizzazione nella rete internazionale del movimento delle persone con disabilità e, su un altro versante, nei confronti delle Istituzioni internazionali con cui interagiamo. Per questo il recente Consiglio di Dacca va considerato come la base per un grande rilancio di DPI».
Così Giampiero Griffo, componente del Consiglio Mondiale di DPI, commenta la riunione dello stesso, svoltasi alla fine di giugno in Bangladesh, che ha portato, tra le altre decisioni, al ritiro della fiducia per l’indiano Javed Abidi, eletto presidente all’Assemblea di Durban, in Sudafrica, nel 2011, e all’elezione dell’africana Rachel Kachaje, già ministro per gli Affari della Disabilità e della Terza Età nel Malawi, che sarà affiancata da un Comitato Esecutivo composto da Shoji Nakanishi (Giappone), Kalle Konkkola (Finlandia), Jean- Luc Simon (Francia), Nawaf Kabbara (Libano) e Ondoua Abah Gabriel (Camerun), per organizzare la prossima Assemblea Mondiale nel 2016, la cui sede e data dovranno essere decise entro i tre prossimi mesi.
Un po’ di rapida storia di è a questo punto necessaria. Nata nel 1981, DPI (Disabled People’s International) è un’organizzazione non governativa internazionale con base nel Canada e uffici regionali nella zona Asia-Pacifico, in Medio Oriente, Africa, America Latina, Nordamerica e Caraibi ed Europa (DPI Europe).
Si tratta in sostanza di un’ampia rete di organizzazioni o di assemblee nazionali di persone con disabilità, voluta per promuoverne i diritti umani e l’inclusione sociale ed economica, oltreché per sostenerne le organizzazioni in circa centoquaranta Paesi, tra i quali il nostro, ove è appunto nota per le sue numerose iniziative DPI Italia.
DPI dispone di uno speciale status di interlocuzione con le Nazioni Unite e collabora con numerose altre organizzazioni internazionali, governative e non.
Il Consiglio del rilancio, dunque, è stato quello di Dacca, e in tale direzione sembrano andare altre decisioni assunte per l’occasione, riferite segnatamente a un piano d’azione provvisorio, valido sino alla prossima Assemblea Mondiale e a una serie di modifiche statutarie da presentare alle prossime riunioni istituzionali.
Da un punto di vista logistico, poi, si è stabilito di trasferire la sede della Segreteria Mondiale in Francia e da ultimo, ma non certo ultimo, di riorganizzare radicalmente il sito internet dell’organizzazione, arricchendolo di notizie e aggiornamenti.
A fare il punto sugli impegni dei prossimi mesi, è ancora Griffo, che sottolinea in conclusione «la volontà di rilanciare il ruolo di DPI sui più importanti temi in discussione a livello globale, a partire dallo sradicamento della povertà, e lavorando per portare il tema dell’inclusione all’ordine del giorno in questioni fondamentali come le politiche e i programmi di cooperazione allo sviluppo e gli interventi in situazioni di emergenza». (Stefano Borgato)