Sua altezza la giraffa, la saggia tartaruga gigante e le estroverse capre rosse e tibetane hanno debuttato in qualità di “professioniste” della pet therapy (“terapia con gli animali”). Non più, quindi, solo animali familiari come cani, cavalli e conigli: per la prima volta in Italia, infatti, è stata proposta l’interazione con gli animali esotici, per aiutare i bambini con disabilità a socializzare e ad acquisire fiducia.
L’iniziativa arriva dal Bioparco Immersivo Zoom di Cumiana (Torino), dove la collaborazione con la Fondazione Paideia ha dato vita qualche tempo fa al progetto Zoom for all, che permette ai bambini dai 3 ai 6 anni con disabilità psichiche, motorie o sensoriali di svolgere attività ludico-ricreative con amici a quattro zampe che normalmente non si trovano nelle case e nei giardini italiani.
Dopo i primi due incontri conoscitivi, presso la Fondazione Paideia, l’iniziativa è entrata nel vivo al Bioparco, nell’Habitat Serengeti, a tu per tu con i colori e i suoni della savana africana, e nel nuovo ambiente La Fattoria dei Mondi, dedicato all’incontro con gli animali considerati domestici nei loro luoghi di origine.
Sette bambini hanno partecipato alla giornata-pilota del progetto, accompagnati dai genitori e supportati da una psicologa, da un’operatrice del parco e dai volontari di Paideia, ONLUS torinese che opera dal 1993 per la costruzione di una società più inclusiva e rispettosa delle esigenze dell’infanzia.
I promotori sono stati attenti ad affiancare ad ogni bimbo un coetaneo senza disabilità, figure importanti della loro quotidianità, come fratelli, sorelle, cugini e amichetti. Lo stupore e l’emozione di fronte ad animali visti soltanto sui libri hanno annullato le “differenze” e permesso a tutti di vivere un’esperienza coinvolgente e unica. Perché di fronte alla meraviglia del nuovo, le reazioni dei bambini sono identiche, indipendentemente dalle loro condizioni fisiche.
“Regine” della giornata sono state le giraffe, che hanno conquistato tutti con il lungo collo e l’incedere maestoso sulle zampe sottili, caratteristiche così particolari da suscitare curiosità e interesse nei più piccoli. Non a caso sono state scelte per questo progetto fra le oltre trecento specie ospitate nel Bioparco, poiché il carattere gentile le rende perfette per farsi avvicinare senza timori; questo le ha consacrate all’unanimità “animali simbolo” dell’iniziativa.
Come loro, anche le tartarughe giganti si sono dimostrate particolarmente adatte per l’innata dolcezza, mentre le caprette rosse e tibetane sono un concentrato di simpatia che diverte.
Lo scopo principale di Zoom for all è sviluppare competenze attraverso la cura degli animali e il contatto fisico con loro. Accarezzare una tartaruga centenaria, appoggiarsi al suo carapace per disegnare o dar da mangiare a una giraffa accresce infatti la disponibilità relazionale e comunicativa, fa sentire più motivati e partecipi.
Se può apparire strano creare un rapporto empatico con gli animali selvatici, quindi teoricamente poco avvezzi alla vicinanza con l’uomo, bisogna ricredersi guardando le foto della giornata allo Zoom, pubblicate sulla Pagina Facebook della Fondazione Paideia. Intere famiglie a spasso nel parco, dove non ci sono gabbie né recinzioni, ma solo cespugli, corsi d’acqua e barriere naturali che, in totale sicurezza, consentono di “viaggiare” nella natura di due continenti, l’Asia e l’Africa.
E al termine dell’esperienza, la classica foto ricordo di gruppo ha immortalato grandi e piccini felici con una giraffa alle loro spalle, che non ha voluto mancare, sapendo di essere stata una delle protagoniste della giornata.
Concluso questo primo progetto pilota, e forte del successo conseguito, Zoom for all promette di tornare e allargare la fascia d’età dei bambini partecipanti.