Inizio di agosto, ci sono più di trenta gradi e sono già le otto di sera. L’aria è ancora pesante, nonostante la pioggia della tarda mattinata, ma qui, in prossimità del mare, la brezza salmastra elettrizza e rigenera il pensare.
Questa insperata sferzata di energia anima anche il turchese delle vele di una piccola imbarcazione, un guscio che dovrà proteggere e riportare a terra gli spiriti indomiti delle persone con disabilità, anche grave, che prendono il mare.
Acquistato dai vari Rotary Club di Reggio Calabria, con il contributo della Rotary Foundation, il natante è stato donato al Circolo Nautico di Reggio Calabria, che accogliendo con entusiasmo il dono, si è assunto l’impegno di organizzare corsi di vela dedicati.
La barca «è una deriva a due vele di tipo Access Hansa 303 – come spiega Demetrio Marra, presidente del Rotary Club Reggio Calabria Nord, cui si deve l’iniziativa – e può essere governata, anche in solitario, da persone con ridottissime abilità fisiche e assolutamente impossibilitate a spostarsi, poiché tutti i comandi sono riportati direttamente in mano all’utente. Né vi sono problemi di equilibrio poiché la barca ha buona stabilità di forma e ha una deriva molto lunga e ben zavorrata. Può essere governata con la bocca grazie a un particolare joystick, o anche guidata con gli occhi».
«Il dono di questa imbarcazione al Circolo Nautico – aggiunge Marra – è solo l’avvio di un progetto che vuole aprirsi al territorio. L’obiettivo finale è la costituzione di un intero polo nautico accessibile, non uno spazio dedicato e isolato, ma un contesto a norma, che comprenda attrezzature adatte alle particolari esigenze dei velisti».
È un concetto già più volte espresso ad esempio da Andrea Stella – il noto realizzatore dello Spirito di Stella, primo catamarano al mondo senza barriere – quello del fortissimo senso della vela che posseggono le persone con disabilità e del valore aggiunto che acquisisce una città d’acqua quando costituisce un polo velistico accessibile.
«L’innamoramento è forte – dice Stella, riferendosi nello specifico ai Sailing Campus, la scuola di vela itinerante rivolta a persone con disabilità e non, avviata da alcuni anni dalla sua Associazione Lo Spirito di Stella – e cresce di giorno in giorno, come i compagni che salgono a bordo e decidono di percorrere questa nuova avventura per radicare nel territorio una mentalità dove la diversità è normalità, dove un bambino disabile non dovrà più starsene a terra ad aspettare i compagni che rientrano dalla gita, ma a terra lascerà la propria carrozzina. Il bambino potrà condurre la barca da solo o magari darà un passaggio al suo compagno di banco… quello senza disabilità. Il territorio si modifica, la società si attrezza; dall’anno scorso cittadine come Gargnano [centro sul Lago di Garda in provincia di Brescia, N.d.R.], grazie agli investimenti del circolo velico per potere ospitare il primo campionato nazionale per velisti con disabilità motorie, è diventata completamente accessibile».
È ancora – e quasi esclusivamente – sul piano dello sport che a Reggio Calabria si gioca senza finzioni la “partita delle abilità”. Si pensi alle due squadre di basket in carrozzina, l’ormai storica Team Wheelchair Basket Kleos, capitanata da Roberta Cogliandro, oggi in Nazionale femminile e al Team Viola Basket Reggio Calabria, ma anche alla Reggina UIC, associazione sportiva dei non vedenti, e a una serie di altri campioni che non trovano sponsor e strutture.
Dunque ben vengano i doni e i progetti importanti, soprattutto quando il senso dell’appartenenza a un territorio amato, seppur difficile, insiste sul piano della pari dignità.
Intanto la brezza è più fresca e gli animi appagati. È vero, il vento cambia. E muove.