Come ogni anno è iniziata la scuola e sono iniziati i problemi. Infatti, ancora una volta, il Comune di Palermo si è puntualmente scordato dell’esistenza di una figura chiamata assistente alla comunicazione, che spetta ai sensi della Legge 104/92 alle persone con disabilità grave e che dovrebbe essere presente in classe insieme all’insegnante di sostegno già dal primo giorno di scuola.
Questa figura è importantissima ai fini dell’integrazione e dell’apprendimento dei bimbi disabili autistici, poiché specializzata in autismo e quindi figura super professionale.
Ogni anno sono costretto a fare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Sicilia, per avere garantita questa figura, anche se ciò non avverrà prima del mese di dicembre o gennaio, ovvero ad anno scolastico inoltrato.
Pure quest’anno sarà così e quindi, per garantire mio figlio nell’attesa, ho chiesto al Dirigente Scolastico il permesso di fare entrare questa figura in classe a mie spese, coprendo quindi sia il lato assicurativo che quello economico. La risposta è arrivata nei giorni scorsi, dopo un mese di attesa: «Si autorizza, solo a partire dalla quarta ora»! Per me un’ulteriore conferma, questa, che la figura dell’assistente alla comunicazione è vista come un “intruso” e una “minaccia per i professori”! Mio figlio, tra l’altro, frequenta solo per quattro ore al giorno per cinque giorni.
Non solo il Comune, dunque, mi ha abbandonato, ma anche la scuola! Non potere garantire i proprio figli con disabilità nemmeno a spese proprie è semplicemente una vergogna. La scuola dell’obbligo per mio figlio diventa a pagamento, ma nemmeno pagando vengono garantiti i diritti che spettano a chi è già svantaggiato. Già nel 2014 il Dirigente mi disse che «la scuola non è un ospedale dove girano psicologi per le classi» e quest’anno non potrò dare a mio figlio quelle chance che gli spettano di diritto.
Cosa deve fare, dunque, un genitore, di fronte a un tale ostruzionismo da parte delle Istituzioni, e anche di quelle scolastiche?