Le postazioni di lavoro per dipendenti con disabilità

di Stefania Leone*
Sono state pubblicate dall’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) le “Specifiche tecniche” sulle postazioni di lavoro per dipendenti con disabilità, riguardanti sia il settore pubblico che quello privato, frutto del lavoro di un sottogruppo dell’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità. Il documento si occupa per lo più di accessibilità digitale, ma apre la strada ad altri possibili sviluppi, concernenti l’abbattimento delle barriere architettoniche e sensoriali sul posto di lavoro

Giovane in carrozzina lavora al computerHa concluso la propria attività il sottogruppo dell’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità*, istituito presso la propria sede dall’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) per occuparsi dell’accessibilità delle ICT (tecnologie dell’informazione e della comunicazione) nelle Pubbliche Amministrazioni e a conclusione dei lavori, sono state rese pubbliche – nel sito istituzionale dell’AgID stessa – le Specifiche tecniche sull’hardware, il software e le tecnologie assistive delle postazioni di lavoro a disposizione del dipendente con disabilità, riguardanti sia il settore pubblico che quello privato.

Si tratta di un documento di circa cinquanta pagine, redatto dall’AgID in collaborazione con aziende, organizzazioni, associazioni ed esperti di accessibilità e usabilità, che contiene una serie di modalità formali ed elenca i diversi possibili strumenti adatti alle diverse disabilità, anche in combinazione di pluriminorazioni.
Era infatti necessario un punto di partenza ufficiale da cui il datore di lavoro prendesse i riferimenti sia normativi che tecnici, per attrezzare opportunamente la postazione del dipendente con disabilità, il quale resta comunque al centro di ogni decisione sugli strumenti più adatti alle proprie personali esigenze, considerando le capacità fisiche e le mansioni lavorative.

Chi scrive ha partecipato al gruppo di lavoro, proponendo contributi e integrazioni, anche di carattere pratico, sulla necessità dell’abbattimento di barriere architettoniche e sensoriali per il raggiungimento in autonomia della postazione di lavoro, nonché della possibilità di inserire un elenco di centri specializzati sulle tecnologie assistive – opportunamente accreditati e distribuiti nelle varie Regioni italiane – al fine di affiancare le aziende e di permettere prove pratiche per l’implementazione di una postazione di lavoro adatta ad ogni tipologia e complessità di disabilità, evitando sprechi e perdite di tempo.
In realtà non è stato possibile recepire integralmente tali indicazioni, non essendo, questi, aspetti di competenza dell’AgID. A pagina 10 delle Specifiche si scrive per altro che «le problematiche trattate riguardano quindi, per la precipua competenza dell’AgID, il solo ambito dell’accessibilità digitale, anche se esse non possono essere disgiunte da altri aspetti collegati come, ad esempio, l’ergonomia della postazione, l’accessibilità architettonica per il raggiungimento della postazione, i processi socio-organizzativi di valutazione “interna o esterna” della idoneità delle soluzioni adottate, gli strumenti software legati a domini applicativi specifici, il nomenclatore tariffario dei prodotti assistivi».

Ora, dunque, le Specifiche saranno sottoposte agli altri gruppi dell’Osservatorio Nazionale, per essere integrate da un’opportuna procedura attuativa a cura del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Ministero della Salute e ci si aspetta che in tali sedi saranno approfonditi gli aspetti non recepiti a questo livello.

*L’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità è l’organismo previsto dalla Legge 18/09 di ratifica della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, della quale tutela, monitora e promuove i princìpi.

Consigliera nazionale dell’ADV (Associazione Disabili Visivi), funzionario di AlmavivA, leader italiano nelle tecnologie dell’informazione.

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