Io sono Mateusz

«Un piccolo grande film basato su una storia vera che, senza retorica e sostituendo l’ironia al facile pietismo, afferma il diritto e la volontà di esistere oltre gli ostacoli e i limiti imposti dalla disabilità»: così viene presentato “Io sono Mateusz”, film polacco del 2013, già premiato in alcuni Festival, che verrà proposto al CineTeatro Baretti di Torino nella serata di oggi, 15 dicembre, e nel secondo pomeriggio di sabato 19
Scena dal film "Io sono Mateusz"
Una scena dal film “Io sono Mateusz”

È certamente degna di nota la proposta di Cristina Voghera, direttore artistico per il settore del cinema al CineTeatro Baretti di Torino, che in tale sala ha scelto di programmare, per la serata di oggi, martedì 15 dicembre, e per il secondo pomeriggio di sabato 19, il film polacco del 2013 Io sono Mateusz di Maciej Pieprzyca.
«Si tratta – come spiega la stessa Voghera – di un piccolo grande film basato su una storia vera che, senza retorica e sostituendo l’ironia al facile pietismo, afferma il diritto e la volontà di esistere oltre gli ostacoli e i limiti imposti dalla disabilità».

L’opera ha ottenuto diversi riconoscimenti in alcuni festival, tra cui quelli di Chicago e Montreal nel 2013 e successivamente anche ai Polish Film Awards del 2014. Sul titolo originale (Chce-się-żyć) si sofferma ancora Voghera: «La traduzione letterale dal polacco suonerebbe più o meno come “Vuole vivere”, ovvero la voglia di vivere, di essere riconosciuto come un essere umano e non come un vegetale, che è ovviamente quella del protagonista, il giovane Mateusz, colpito sin dalla nascita da una paralisi celebrale».
La vera storia su cui si basa il film è in realtà quella di Przemek, una persona considerata come un “ritardato” per venticinque anni (sedici nella realtà) perché incapace di esprimersi. Quando poi si scopre finalmente e in maniera fortuita che egli è dotato invece di normale acume e intelligenza, si capisce anche che il problema non era il suo, ma quello delle persone intorno che non conoscevano e non capivano il modo di aiutarlo a comunicare.

«Io sono Mateusz – annota Voghera – è un film sul potere della forza d’animo e sull’ottimismo, dove mai, nemmeno per un momento, il protagonista sembra lasciarsi abbattere dall’ineluttabilità del destino o dalla sua vita ingiusta; un film che si lascia soprattutto apprezzare per la mancanza di retorica e di facile e ridondante pietismo sulle quali si indugia spesso in questo tipo di storie. Mateusz, infatti, parla con lo spettatore, lasciandosi conoscere e scoprire attraverso una voce fuori campo piuttosto inedita, come inedita è la sua percezione della malattia rispetto ai canoni del genere: una malattia sulle cui cause e dinamiche il protagonista non si sofferma mai, poiché il suo sguardo va sempre oltre, curioso ed empatico con il mondo che lo circonda, che siano le stelle in cielo o il seno delle ragazze, per il quale nutre una sana e divertente ossessione, come ogni altro adolescente. Mateusz impara da solo e in maniera ironica e personalissima la storia, la matematica e la sociologia, visto che nessuno gliele insegna, studiando quello che avviene nella sua stanza e quello che lo sguardo riesce a cogliere dalla finestra dalla quale osserva il mondo». «Il vero plus del film – conclude – è nel raccontare una storia difficile in un modo sorprendente, che lascia molti spazi al sorriso, anche grazie a una sceneggiatura perfetta e a un’interpretazione straordinaria del protagonista».

Appuntamento, quindi, al CineTeatro Baretti di Torino (Via Baretti, 4, San Salvario), per la serata di oggi, martedì 15 dicembre (ore 21) e per sabato 19 (ore 18). (S.B.)

È disponibile il trailer di Io sono Mateusz. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: cineteatrobaretti@gmail.com.

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