Odissea del disabile. Slalom tra le auto e i marciapiedi rotti e subito dopo Bene bus e metro. Il problema maggiore però è la maleducazione: era stata a dir poco eloquente l’apertura dell’inchiesta pubblicata il 7 gennaio scorso dalla testata locale torinese «CronacaQui», basata sul “viaggio” in carrozzina di Gabriele Piovano, vicepresidente della CPD di Torino (Consulta per le Persone in Difficoltà).
Significativi anche il “box” dedicato ai problemi delle persone con disabilità visiva (Pochi aiuti per chi ha problemi di vista) e il commento editoriale di Beppe Fossati (La città a ostacoli), ma anche il corretto riferimento a quanto attuato in questi anni dal Comune di Torino e della Regione Piemonte, che pur permanendo ancora numerose criticità, «la loro parte per eliminare le barriere l’hanno fatta, come ammettono le stesse Associazioni», con l’Amministrazione Municipale che da qualche anno si è anche dotata di un disability manager.
Ebbene, proprio da quest’ultimo, il giorno dopo la pubblicazione dell’inchiesta di «CronacaQui», è partita un’interessante e concreta iniziativa, che solleva un problema diffuso a livello nazionale (e non solo), che avremo certamente modo di trattare prossimamente in modo ampio, allargando l’orizzonte anche all’Europa e ad altre forme di disabilità.
«Non sono pochi gli istituti di credito che presentano barriere architettoniche, a iniziare dagli sportelli Bancomat», aveva dichiarato Piovano e in tal senso, Gianmarco Montanari, direttore generale e appunto disability manager del Comune di Torino, ha rapidamente preso contatto con la responsabile dell’ABI piemontese (Associazione Bancaria Italiana), chiedendo la convocazione di un tavolo che possa portare alla reale accessibilità degli sportelli Bancomat di Torino per tutte le persone con disabilità. Un’istanza rispetto alla quale l’ABI avrebbe dato la propria disponibilità, tanto che già nelle prossime settimane dovrebbe esserci un primo incontro con l’Amministrazione Municipale.
È proprio così superfluo ricordare in conclusione come l’apertura dell’articolo 9 (Accessibilità) della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità che ormai da quasi sette anni è la Legge 18/09 dello Stato Italiano?: «Al fine di consentire alle persone con disabilità di vivere in maniera indipendente e di partecipare pienamente a tutti gli aspetti della vita, gli Stati Parti adottano misure adeguate a garantire alle persone con disabilità, su base di uguaglianza con gli altri, l’accesso all’ambiente fisico, ai trasporti, all’informazione e alla comunicazione, compresi i sistemi e le tecnologie di informazione e comunicazione, e ad altre attrezzature e servizi aperti o forniti al pubblico, sia nelle aree urbane che in quelle rurali». (S.B.)
Ringraziamo la CPD di Torino (Consulta per le Persone in Difficoltà) per la collaborazione.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: uffstampa@cpdconsulta.it.