In ogni stanza, in ogni ambiente, il suono si riflette in modo diverso e grazie a questo tutti possono capirne la conformazione, il materiale o la dimensione. Chiunque, cioè, può imparare ad ecolocalizzarsi nello spazio, ovvero schioccare la lingua e ascoltare l’eco di ritorno, percependo così la conformazione dell’ambiente e la presenza di oggetti.
Per riuscire a fare ciò, tuttavia, serve un adeguato allenamento ed è per questo che nasce SoundSight Training, progetto scientifico-educativo in fase sperimentale, che si pone il rivoluzionario obiettivo di “dare la vista ai ciechi attraverso il suono”, ricreando con un software un ambiente virtuale basato unicamente sul suono, in grado di fare allenare le capacità percettive delle persone non vedenti.
In sostanza SoundSight Training è strutturato come un videogame, con diversi livelli di difficoltà crescente e sempre nuove sfide per l’utente. Grazie al microfono, il non vedente dà un input e ascolta il ritorno dell’eco in base all’ambiente simulato all’interno del software. Il principio è lo stesso del sonar, la “tecnica del pipistrello”. Le sfide inizialmente sono all’interno di scenari statici in cui si deve capire la dimensione della stanza nella quale ci si trova, mentre poi si passa all’identificazione e alla localizzazione degli oggetti, per terminare infine con scenari più dinamici e spostamenti in ambienti esterni.
Attraverso l’esperienza diretta di SoundSight Training, le persone non vedenti possono quindi visitare stazioni, strade, musei, chiese e comprendere come risuonano questi spazi, evitando scalini, pannelli, cartelli e panchine, ostacoli che incontrano nella vita di tutti i giorni.
Attualmente è già online la campagna mondiale di raccolta fondi nel web (crowdfunding), all’interno della piattaforma Kickstarter, con l’obiettivo di raccogliere i 250.000 euro necessari – entro il prossimo mese di febbraio – a sviluppare il prototipo del software, per renderlo accessibile a tutti in open source (“accesso libero”).
SoundSight Training è una realtà virtuale acustica ideata da un team di esperti di cui fa parte anche la reggiana Irene Lanza, studentessa di Ingegneria Gestionale all’Università di Modena e Reggio Emilia e anche assessore all’Ambiente, all’Educazione Civica e alle Politiche Giovanili del Comune di Rio Saliceto (Reggio Emilia). «Irene – spiega Chiara Tirelli, presidente dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) di Reggio Emilia – ha collaborato con un gruppo di ragazzi della nostra Associazione, per testare in fase iniziale il suo prototipo dimostrativo. La sua idea è certamente innovativa e di grande valenza sociale ed è per questo che crediamo fortemente allo sviluppo del progetto scientifico e ci auguriamo che, grazie alla campagna di crowdfunding, si possa raggiungere l’ambizioso obiettivo di rilasciare il software in formula open source, perché l’educazione dev’essere prima di tutto libera, accessibile e non circoscritta solo ad alcune categorie».
In tal senso, l’UICI di Reggio Emilia, per sostenere e finanziare SoundSight Training, ha deciso di organizzare per domenica 17 gennaio, nella città emiliana (Circolo Arci Pigail di Via Petrella), una cena al buio aperta a tutti. (Alberto Sabatini)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: uicre@uiciechi.it.