«I tagli del Comune di Pescara – culminati nel più recente provvedimento che ha portato al “congelamento” dell’assistenza domiciliare fino al 31 marzo per 60 malati e persone non autosufficienti, mentre per altri 90 l’assistenza sarà ridotta – rappresentano una sostanziale interruzione di servizio pubblico, ancor più grave perché relativa a prestazioni di prima necessità tese a garantire la salvaguardia della salute dei cittadini»: sono queste le ragioni che hanno portato oggi, 20 gennaio, il sindacato CGIL a manifestare davanti al Municipio della città abruzzese, con un’iniziativa significativamente intitolata Il Comune di Pescara abbandona gli anziani e i disabili.
Alla protesta ha aderito anche l’Associazione Carrozzine Determinate Abruzzo, dal momento che a Pescara, come si legge in una nota diffusa da Claudio Ferrante, presidente di tale organizzazione, «negli ultimi tre anni abbiamo assistito al dimezzamento delle ore di assistenza, alla riduzione del 50% del budget per i servizi sociali. Ora, con il provvedimento del Comune di Pescara, quasi tutti i disabili gravi avranno la sospensione o addirittura la riduzione totale dei servizi domiciliari».
Di fronte a cio, secondo Ferrante, «nessuna giustificazione può essere accettata e non solo perché la questione si conosceva da tempo, ma perché parliamo di persone con problemi fisici, psichiatrici, relazionali che hanno il massimo grado di disabilità e invalidità. È dunque necessario ripristinare immediatamente i servizi alla disabilità che il Comune di Pescara ha interrotto». (S.B.)
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