«Se la Legge Regionale 94/00 [“Istituzione di borse lavoro a favore della utenza psichiatrica”, N.d.R.] non verrà rifinanziata e i servizi non verranno incrementati, saremo al fianco di quelle persone con disabilità mentale e delle loro famiglie, per occupare insieme la Regione Abruzzo, visto che sembra essere questo l’unico modo per salvaguardarne i diritti e la dignità»: lo aveva dichiarato una decina di giorni fa, come avevamo riferito nel nostro giornale, Claudio Ferrante, presidente dell’Associazione Carrozzine Determinate Abruzzo, a proposito della paventata sospensione, da parte della Regione, delle “borse lavoro” e dell’ergoterapia per più di trecento persone con disabilità mentale. In tal senso, la stessa Associazione aveva anche preannunciato una manifestazione alla fine del mese, a fianco del Sindacato CGIL e dell’Associazione Regionale Percorsi (Familiari per la Tutela della Salute Mentale).
Quest’ultima iniziativa, invece, non ci sarà più, dopo gli ultimi sviluppi, che hanno visto l’assessore regionale Silvio Paolucci, responsabile tra l’altro della Programmazione Economica e Sanitaria, disporre la proroga di quelle “borse lavoro” sino alla fine di quest’anno.
«Accogliamo positivamente questa decisione – dichiarano oggi in una nota congiunta i rappresentanti di Percorsi, Carrozzine Determinate e CGIL – che consente di ristabilire un diritto e uno strumento importante, che ha permesso, in oltre quindici anni, di sperimentare percorsi innovativi e di reinserimento lavorativo per centinaia di malati psichiatrici».
«E tuttavia – aggiungono – è necessario prevedere da subito la costruzione di un percorso, che entro il 31 dicembre e anche attraverso il coinvolgimento della Consulta Regionale della Salute Mentale, definisca tempi e modalità di finanziamento, per garantire, in maniera strutturale, la prosecuzione di un’esperienza che ha prodotto risultati importanti, sia nel sostegno e nell’aiuto ai malati e alle loro famiglie, sia nel processo di riorganizzazione e risparmio della spesa socio-sanitaria. Sollecitiamo dunque l’apertura di un confronto con le ASL e l’Assessorato Regionale alla Sanità, per definire le azioni e gli atti necessari ad evitare il riprodursi di ulteriori stop al servizio e per individuare invece, nell’àmbito delle risorse disponibili,un percorso di ampliamento graduale di questo importante strumento». (S.B.)
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