Con una lettera inviata nei giorni scorsi al Sindaco di Udine e a vari Assessori Comunali della città friulana, Walter Citti – che ricopre l’incarico di Garante Regionale dei Diritti della Persona nel Friuli Venezia Giulia, occupandosi di chiunque sia a rischio di discriminazione – ha chiesto all’Amministrazione Municipale di Udine di riavviare una programmazione adeguata a favore del diritto alla mobilità autonoma e sicura per le persone non vedenti, dotando i principali attraversamenti pedonali semaforizzati di appositi avvisatori acustici.
La nota del Garante è arrivata in seguito alla segnalazione pervenuta da una persona non vedente, costretta ogni giorno a richiedere l’assistenza e l’accompagnamento dei colleghi di lavoro, per compiere l’attraversamento pedonale situato di fronte al luogo in cui è occupato, essendo l’impianto semaforico sprovvisto di dispositivo acustico per non vedenti.
«In pratica – ricorda Citti – ho sottolineato nella mia memoria che la mancata adozione da parte dei Comuni di piani per la progressiva eliminazione delle barriere architettoniche, anche con riferimento alle persone con disabilità sensoriale, può costituire un comportamento omissivo, tale da configurare una discriminazione fondata sulla disabilità, in quanto incompatibile con l’obbligo di “accomodamento ragionevole” alle specifiche esigenze delle persone con disabilità, previsto dalla Convenzione ONU sui Diritti delle medesime, ratificata e resa esecutiva in Italia [Legge 18/09, N.d.R.]».
«A tal riguardo – aggiunge il Garante -, ho anche chiesto al Comune di Udine di chiarire le ragioni per cui dal 2010 non siano stati più installati nuovi dispositivi acustici per i non vedenti presso i principali attraversamenti pedonali regolamentati da impianti semaforici nel centro urbano cittadino, nonostante le reiterate richieste formulate delle Associazioni di rappresentanza e nonostante il costo di tali interventi non appaia eccessivo e sproporzionato per un Comune capoluogo». (S.B.)
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