«Il 70% delle persone con disabilità – sottolineano dall’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) – potrebbe viaggiare, ma molti non lo fanno, per timore di incontrare imprevisti, di vedersi limitati nelle esigenze e nei gesti quotidiani».
A dare ulteriore sostanza a questa affermazione, vi sono i dati prodotti dall’Osservatorio Europcar, che non molto tempo fa ha svolto un sondaggio con l’Istituto Doxa, secondo cui il mercato del turismo accessibile “allargato” coinvolgerebbe, oggi, circa 10 milioni di persone del nostro Paese, ovvero quasi il 16,4% delle famiglie in Italia. Rientrano in questa categoria le persone ultrasessantacinquenni e quelle con disabilità motoria, ma anche gli ammalati cronici, le famiglie con bambini molto piccoli, coloro che soffrono di intolleranze alimentari particolarmente limitanti e anche i turisti che viaggiano con gli animali. Il tutto per un giro d’affari, secondo le stime, di ben 27,8 miliardi di euro.
Sempre dai dati raccolti, però, le richieste di questo genere di viaggiatori continuano a restare, almeno fino ad oggi, in gran parte inevase: non si cerca più, infatti, (solo) l’albergo senza barriere, ma anche, ad esempio, il museo con particolari servizi pensati per particolari utenti.
«Il “turismo accessibile” – ricorda a tal proposito Marcella Mazzoli, direttore della Gestione Sviluppo Territoriale dell’AISM – è l’insieme dei servizi e delle strutture in grado di permettere a persone con esigenze specifiche la fruizione della vacanza e del tempo libero senza ostacoli e difficoltà. Esso non riguarda solo chi ha disabilità motorie, ma dev’essere inteso come “turismo per tutti”, cosicché educare a porre maggiore attenzione a “spazi senza barriere” non significa solo andare incontro alle esigenze delle persone con disabilità, o creare i presupposti per attirare un nuovo segmento di turisti da tutto il mondo, ma significa aiutare una fetta preminente della società a muoversi, direi quasi la totalità, poiché chiunque potrebbe avere un parente a un amico con esigenze particolari. Significa perciò pensare e creare una società migliore per tutti noi».
Proprio l’AISM, in questi ultimi due anni, è stata attivamente impegnata come coordinatrice del progetto continentale Europe Without Barriers (“Europa senza Barriere”), da noi ampiamente presentato nel 2014 e voluto tra l’altro con l’obiettivo di realizzare pacchetti turistici accessibili, creando un modello riproducibile ovunque, in Italia e in Europa, anche tramite itinerari internazionali aperti a tutti, attraverso cinque Paesi europei (Austria, Croazia, Germania Italia e Slovenia).
Quel progetto sta ora per concludersi con un convegno internazionale, che si tiene oggi, 21 marzo, e domani, 22 marzo, in Toscana, al Teatro Rosini di Lucignano (Arezzo) e che viene presentato così da Marco Pizzio, responsabile del Turismo Accessibile per l’AISM: «Turismo accessibile significa questo: turismo per tutti, senza barriere, senza discriminazioni. È questo ciò per cui abbiamo lavorato e lavoreremo, ed è ciò in cui crediamo, ponendoci all’avanguardia nel mondo del turismo accessibile in Italia, con l’impegno di rimuovere tutte le barriere che limitano le opportunità di spostamento delle persone con e senza disabilità, tramite la creazione di un vero e proprio modello di riferimento. Il nostro obiettivo, infatti, è quello di creare “itinerari turistici” dei quali sia stata verificata l’accessibilità, ricchi di informazioni pratiche utili a tutti, sia al turista “tradizionale” che alle persone con disabilità, perché il viaggiare è possibile – e deve essere possibile – per tutti».
Poter e saper offrire a tutti un’accoglienza completa: sarà dunque questo il senso delle attività di confronto della due giorni di Lucignano, dove verranno presentati alle Istituzioni, agli Enti e agli operatori economici gli itinerari turistici accessibili, creati e attentamente sperimentati da persone con disabilità, per costituire una buona pratica a beneficio di tutti i turisti.
«Con questa iniziativa – dichiara Roberta Amadeo, presidente nazionale dell’AISM – una volta di più confermiamo il nostro forte impegno nel campo dei diritti, con azioni concrete volte al miglioramento della qualità di vita delle persone con sclerosi multipla o con altre disabilità e puntando decisamente sull’autodeterminazione».
Rimandando i Lettori al programma completo del convegno (in lingua inglese), ricordiamo solo che tra gli ospiti dell’iniziativa vi saranno anche alcuni tra i più autorevoli esperti di turismo accessibile, provenienti da nove diversi Paesi europei. Insieme a loro, ci piace segnalarlo, anche una “firma” spesso presente sulle nostre pagine, vale a dire Simona Petaccia, presidente dell’Associazione abruzzese Diritti Diretti, che ritiene tale evento «del tutto in sintonia con le nostre stesse linee di lavoro, dato che già dal 2008 progettiamo, insegnamo e comunichiamo proprio all’insegna del “turismo per tutti”».
«E naturalmente – concludono dall’AISM – sono invitati gli amministratori pubblici, gli operatori del turismo e chiunque abbia interesse ad ascoltare idee, proposte e soluzioni atte a rendere le nostre città più accessibili, aprendo quindi le braccia sia all’etica del venire incontro ai bisogni di milioni di persone in tutta Europea, sia alle ottime opportunità economiche che potrebbero portare sul territorio sviluppo e nuovi posti lavoro». (B.E. e S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa AISM (Barbara Erba), barbaraerba@gmail.com.
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