Il “motore” del volontariato italiano

Tale, infatti, si può definire a buona ragione il sistema dei Centri di Servizio per il Volontariato, il primo dei quali iniziò le proprie attività esattamente vent’anni fa e che oggi sono 71 in tutta Italia. Le persone, le tipologie di servizi e le risorse utilizzate in queste strutture vengono ampiamente dettagliate nel nuovo “Report annuale delle attività dei Centri di Servizio per il Volontariato”, che il Coordinamento CSVnet presenterà il 7 aprile a Roma
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Sono oggi 71 in tutta Italia i Centri di Servizio per il Volontariato

Verrà presentato giovedì 7 aprile, nel corso di una conferenza stampa a Roma, presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato (ore 11), il nuovo Report annuale delle attività dei Centri di Servizio per il Volontariato, realizzato da CSVnet, il Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato.
«Oggi – spiegano da CSVnet – i Centri di Servizio sono 71 e a vent’anni dall’inizio delle attività del primo di essi, questo Report contiene un notevole volume di dati sulle persone, le tipologie di servizi e le risorse utilizzate per il funzionamento di un sistema che si può ormai definire il “motore” del volontariato italiano, contando su una base associativa di oltre 9.000 realtà socie. Per restare al solo 2014, i Centri di Servizio hanno erogato servizi a quasi 44.000 organizzazioni di tutto il territorio nazionale».

Contingenza non certo trascurabile, il documento sarà commentato anche alla luce della recente approvazione, da parte del Senato, del Disegno di Legge di Riforma del Terzo Settore, passato ora alla Camera.
Alla conferenza stampa interverranno tra gli altri Stefano Tabò, presidente di CSVnet, Luigi Bobba, sottosegretario al Lavoro e alle Politiche Sociali e il senatore Stefano Lepri, relatore a Palazzo Madama del citato Disegno di Legge. (S.G.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficio stampa@csvnet.it.

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