Medicina Generale: quel che ancora va discusso

Ci sono segnali positivi, secondo Tonino Aceti, coordinatore del Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva, nell’Atto di Indirizzo per la nuova Convenzione di Medicina Generale, ma permangono criticità, sulle quali «il confronto dovrebbe essere aperto alle organizzazioni di tutela dei cittadini». Serve inoltre, secondo Aceti, «maggiore impegno sulle visite a domicilio e sulla riduzione dei tempi di diagnosi per molte malattie croniche e rare» e il tutto deve avvenire «senza ulteriori costi per le famiglie»

Particolare di medico di medicina generale che scrive una ricetta«Auspichiamo che nelle trattative per il rinnovo della Convenzione ci sia una disponibilità al confronto con le associazioni di tutela dei cittadini da parte del Comitato di Settore e delle parti sindacali. Crediamo infatti che questo confronto potrebbe essere utile per migliorare alcuni aspetti, come la necessità di esplicitare la gratuità per i cittadini che volessero usufruire dei nuovi servizi offerti dagli studi medici, come il pagamento del ticket o la prenotazione diretta di una prestazione sanitaria»: così Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva, commenta l’Atto di Indirizzo per il rinnovo della Convenzione di Medicina Generale, approvato nei giorni scorsi dal Comitato di Settore Regioni-Sanità, documento che costituisce «la cornice uniforme nell’àmbito della quale deve essere perseguito il progressivo miglioramento degli standard dei servizi per la risposta ai bisogni di salute su tutto il territorio nazionale».

«Se la disponibilità degli studi dei medici di famiglia in rete, aperti per sedici ore al giorno, va effettivamente incontro a un’esigenza più volte segnalata dai cittadini, e legata all’effettiva possibilità di accesso, andrebbe esplicitato – prosegue Aceti – un maggiore impegno per le visite a domicilio. Ci aspettiamo inoltre che attraverso la nuova Convenzione si possa contribuire alla riduzione dei tempi necessari a individuare la corretta diagnosi di molte patologie croniche e rare, aspetto particolarmente caro alle Associazioni di pazienti».

«Tra gli elementi critici da sciogliere – sottolinea poi il coordinatore del Tribunale per i Diritti del Malato – vi è il nuovo ruolo assegnato al 118 come unico servizio attivo a cui rivolgersi dopo le ore 24: sarà potenziato per poter fornire un servizio aggiuntivo come quello precedentemente offerto dalla Guardia Medica, quale la visita a domicilio gratuita o la prima consulenza telefonica sul da farsi? Oppure i pazienti saranno tutti trasportati al Pronto Soccorso per l’assegnazione dei codici di intervento, e con relativo pagamento del ticket? In particolare, questo aspetto desta timori per quanto riguarda gli effetti che avrà in particolare nelle zone montane, rurali o nelle piccole isole, dove la Guardia Medica è invece un importante punto di riferimento».

«Tutta la partita – conclude Aceti – dovrà pertanto garantire un miglioramento sostanziale dell’assistenza ai cittadini, di cui più volte abbiamo sottolineato le principali criticità (con particolare riguardo alle cronicità), senza alcun aggravio di costi, compartecipazioni e ticket a carico dei cittadini, visto che questa riforma va fatta, come recitava la cosiddetta “Legge Balduzzi” [Legge 189/12, N.d.R.], da cui il presente documento deriva, senza ulteriori spese per le casse pubbliche». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: stampa@cittadinanzattiva.it.

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