Tutti i Comuni devono adottare la Convenzione ONU

Anche tramite incontri ufficiali con i principali referenti istituzionali, è questo il risultato cui punta nelle Marche il percorso avviato dall’Associazione Zero Gradini per Tutti di Porto San Giorgio (Fermo), sostenuta da altre organizzazioni e nata per ottenere la parità di trattamenti e diritti delle persone con disabilità, con particolare attenzione all’abbattimento di tutte le barriere architettoniche e culturali
Associazione Zero Gradini per Tutti, Porto San Giorgio (Fermo)
Foto di gruppo per l’Associazione Zero Gradini per Tutti, davanti al Comune di Porto San Giorgio (Fermo)

Parità di trattamenti e diritti delle persone con disabilità, con particolare attenzione all’abbattimento delle barriere architettoniche e culturali: sono questi gli obiettivi della vivace Associazione marchigiana Zero Gradini per Tutti di Porto San Giorgio (Fermo), che ispira fermamente la propria azione ai princìpi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, come ha recentemente scritto Pasqualino Virgili, direttore dell’Associazione stessa, in una lettera inviata ai principali referenti istituzionali della Regione: « La Convenzione ONU è la nostra linea guida, la sua adozione e la sua applicazione, da parte delle Istituzioni Pubbliche, il nostro impegno. La Convenzione è il risultato di un percorso di partecipazione attiva della società civile, in particolare delle persone con disabilità, delle loro famiglie e delle organizzazioni che le rappresentano, e costituisce uno strumento essenziale per la tutela e la promozione dei diritti umani delle persone con disabilità. Nella Convenzione si riaffermano l’universalità, l’indivisibilità, l’interdipendenza e l’interrelazione di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali, nonché la necessità di garantire tali diritti senza discriminazioni. Si tratta di diritti inalienabili che appartengono a ciascun individuo e che non possono essere negati proprio alla parte più fragile della popolazione».

Ottenuta quindi, alla fine del 2015, l’adesione ufficiale alla Convenzione, da parte del Consiglio Comunale di Porto San Giorgio, Zero Gradini per Tutti intende ora allargare la propria azione, ritenendo, come sottolineato ancora da Virgili, che siano pochi, nella Regione Marche, «i Comuni che hanno deliberato l’adesione alla Convenzione».
Marcia pertanto in tale direzione sia l’incontro già avvenuto con Maurizio Mangialardi, presidente dell’ANCI Marche (Associazione Nazionale Comuni Italiani), al quale è stato chiesto «di promuovere negli altri Comuni marchigiani iniziative analoghe a quella di Porto San Giorgio, facendo leva anche su una lettera di vicinanza all’iniziativa, ricevuta dal presidente nazionale dell’ANCI Piero Fassino», sia con un incontro in programma proprio oggi, 18 aprile, con il presidente della Regione Luca Ceriscioli e il presidente del Consiglio Regionale Antonio Mastrovincenzo.

Quanto mai significativo è anche l’elenco delle Associazioni che stanno sostenendo Zero Gradini per Tutti in questo percorso, dando concretezza a una rete in fase di sviluppo, sostanzaita anche dalla costituzione di uno specifico Gruppo Abbattimento Barriere Architettoniche e Culturali (GABAC): dall’AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) all’AISA (Associazione per la Lotta alle Sindromi Atassiche), dall’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) alla Croce Azzurra, dalla Voce del Cuore per la Chirurgia alla Fondazione Paladini, fino alla UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare).
Curiosa, ma parimenti significativa della volontà di fare e incidere, al di là della forma, è anche la storia dell’Associazione di Porto San Giorgio, costituitasi ufficialmente solo pochi giorni fa, con l’elezione alla Presidenza di Saverio Verone, pur essendo già da parecchio tempo operativa, anche con l’organizzazione di specifici convegni. «Di solito – ha ricordato a tal proposito Virgili – prima ci si costituisce in Associazione e poi si inizia a lavorare. Stavolta è accaduto esattamente il contrario. Dalla mole di lavoro svolto, si è compreso infatti di essere solo all’inizio di un lungo percorso ed era questo il momento di dare un volto anche formale a coloro che quotidianamente si impegnano». (S.B.)

Ringraziamo Giampiero Griffo per la segnalazione.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Pasqualino Virgili (anna.pasquale@libero.it).

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