I libri presenti in commercio spesso non sono adeguati alle capacità dei bambini con disabilità. Possono presentare immagini molto confusive o astratte, troppe parole e di difficile comprensione, possono essere eccessivamente lunghi o porre al bambino richieste che oltrepassano le sue abilità. Possono inoltre avere pagine troppo sottili, che il bimbo con difficoltà motorie non riesce a sfogliare oppure pagine non plastificate che un’eccessiva salivazione potrebbe rendere, dopo poco, illeggibili.
Per questo è necessario scegliere o adattare i libri a partire dalle possibilità e potenzialità di ogni bambino, nel rispetto dei suoi bisogni e delle sue capacità di attenzione e comprensione, con l’obiettivo di rendere l’esperienza piacevole e favorire l’apprendimento, riducendo situazioni di frustrazione legate al non riuscire a svolgere il compito.
È a partire da questi presupposti che abbiamo scelto per i bambini dello Spazio Gioco dell’Associazione L’abilità una storia, L’onda di Suzy Lee [Corraini Editore, Sesta Ristampa 2016, N.d.R.], con immagini semplici e concrete, per facilitare la comprensione e stimolare l’interesse. Inoltre, il contrasto del bianco e nero rende l’immagine più facilmente percepibile.
Il libro non presenta parole, ma è costituito da sole immagini, per facilitare i bambini che faticano a comprendere il linguaggio verbale, ma anche per stimolare l’immaginazione nei bimbi che, con le parole, possono creare una loro storia.
È stato tuttavia necessario modificare il libro e crearne nuove versioni affinché ognuno dei cinquantuno bambini che frequentano lo Spazio Gioco dell’Abilità potesse partecipare all’esperienza stimolante e piacevole della lettura.
Abbiamo così tradotto la storia con i simboli della CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa), per sostenere i bambini che presentano deficit di comprensione e attenzione e abbiamo plastificato le pagine per rendere il libro resistente all’uso.
Abbiamo quindi creato un libro tattile e uno story box per i bambini ipovedenti e per coloro che che faticano a focalizzare lo sguardo sulle immagini: l’oggetto concreto, infatti, facilita l’assimilazione e l’elaborazione dell’esperienza percettiva.
E ancora, abbiamo raccontato la storia attraverso la lettura animata del Teatro Kamishibai* che ha istituito un setting inedito e affascinante: i bambini hanno assistito incantati allo spettacolo che ha vivificato la protagonista e compagna dei loro giochi.
Abbiamo infine sperimentato, con alcuni bambini con disabilità intellettiva, un dispositivo interattivo che ha permesso loro di immergersi nella realtà virtuale e aumentata della storia, per rendere l’esperienza più interessante e stimolante e per incrementare le competenze necessarie ad accostarsi ai libri in maniera adeguata e soddisfacente.
Il progetto, realizzato in collaborazione con il Politecnico di Milano, si pone l’obiettivo di stimolare e sviluppare le competenze necessarie per accompagnare il bambino alla visione attenta e adeguata del libro (capacità di attenzione, focalizzazione e contatto visivo, competenze esplorative e percezione visuo-spaziale, capacità di problem solving [“risoluzione di un problema”, N.d.R.], capacità di comprensione, abilità comunicative e relazionali).
Queste dunque sono alcune idee e possibilità per modificare un libro, che possono essere replicate e arricchite dalla creatività di ciascun operatore o genitore, a partire dagli interessi e dalle peculiarità di funzionamento di ogni bambino.
*Usato originariamente dai cantastorie giapponesi, il Teatro Kamishibai ha le sembianze di una valigetta di legno. La parola “Kamishibai” significa “teatro di carta”, perché non si anima con i soliti burattini o animali di pezza, ma al suo interno vengono inserite delle tavole con i disegni che raccontano la storia. Le immagini e i disegni colorati che “scorrono” all’interno del teatro sono accompagnati dalla voce dell’educatore-narratore che anima la storia (per approfondire, accedere al sito dell’Associazione L’abilità).