Non bastano quattordici condanne?

Se non è un record, poco ci manca, pensando alle quattordici sentenze di condanna di cui si è resa protagonista a Napoli l’istituzione scolastica, non essendo stato affiancato in tempo un docente di sostegno al gruppo classe, per le ore richieste dal Piano Educativo Individualizzato. E tuttavia, come denunciano i genitori dei ragazzi con disabilità della scuola coinvolta, sembra che adesso neppure più le condanne vengano prese in considerazione. Per questo viene lanciato un appello all’Ufficio Scolastico Regionale, chiedendo il pieno rispetto delle Leggi e di quelle Sentenze

Bimbo alla lavagna con aria corrucciata«Che possibilità c’è per un ragazzino con disabilità di sviluppare le sue potenzialità e tenersi al passo con gli studi come i suoi compagni normotipici, se manca l’insegnante di sostegno? Nessuna! Quindi, avallare la mancanza di insegnanti di sostegno significa vivere in un regime anticostituzionale, in cui a disagio si aggiunge disagio e i cittadini non sono tutti uguali davanti alla legge».
A scriverlo in una nota sono i genitori dei ragazzi con disabilità dell’Istituto Comprensivo Statale 73 Michelangelo Ilioneo (plesso Madonna Assunta) di Napoli, ricordando come il TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) abbia «condannato per ben quattordici volte l’istituzione scolastica», per il fatto che il CSA (il Centro Servizi Amministrativi, ex Provveditorato agli Studi) «non aveva provveduto ad affiancare in tempo un docente di sostegno al gruppo classe per le ore richieste dal  PEI (Piano Educativo Individualizzato)». «E tuttavia – sottolineano i genitori – adesso neppure più le condanne e le sentenze vengono prese in considerazione, visto che la dirigente della scuola sta cercando di ottenere invano dal CSA le unità mancanti che permetterebbero (dopo un mese dall’inizio della scuola!) uno svolgimento sereno delle lezioni e l’avvio del tempo pieno. A fronte infatti di una necessità di 24 insegnanti, il CSA ha assegnato ad oggi solo 15 unità, assolutamente insufficienti».

«Denunciamo quindi – concludono i familiari dei ragazzi con disabilità – questo diritto calpestato, contro i principi della Costituzione, e ribadendo che nelle sue Sentenze il TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) ha condannato l’Amministrazione Scolastica ad assegnare a ciascun alunno con disabilità un insegnante per il numero di ore di sostegno quantificate nel PEI, chiediamo all’Ufficio Scolastico Regionale della Campania che esse vengano tutte assegnate, nel pieno rispetto delle Leggi vigenti e delle Sentenze del TAR, anche per non aggravare lo stesso ufficio competente di ulteriori spese legali». (S.B.)

Ringraziamo per la collaborazione Daniele Romano, presidente della FISH Campania (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: federhand.fishcampania@gmail.com.

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