Gli ausili e le soluzioni per l’autonomia non sono solo questioni di tecnica, di congegni, di informatica, terreno esclusivo degli operatori dei servizi sociali e sanitari. Essi entrano infatti nelle case delle persone, nelle loro relazioni, persino nei loro affetti. Permettono cose, facilitano funzioni, prevengono difficoltà a parlare, muoversi, studiare, comunicare.
Ce lo raccontano bene le storie di Antonio, Anna e Rossana.
Antonio, 28 anni, persona con tetraplegia grave, che ha perso il cammino e l’uso delle mani a seguito di un incidente stradale. Vorrebbe ricostruire la sua vita con la massima autonomia possibile, ma ha bisogno di tecnologie per farlo. Per lui sarebbero indispensabili gli adattamenti per l’accesso al computer e alcune soluzioni di domotica per l’ambiente di casa. Il Nomenclatore degli Ausili, fermo al 1999 [Decreto Ministeriale 332/99, N.d.R.], ignora completamente queste soluzioni oggi ampiamente disponibili sul mercato e i costi sono difficili da affrontare in una situazione così difficile. Che fare?
Anna, invece, ha 8 anni e soffre di una forma di tetraparesi distonica. È: una bimba vivace e intelligente, piena di voglia di vivere e di comunicare, ma parla in modo poco comprensibile e la scrittura manuale non è proprio possibile. Per lei, dunque, gli ausili tecnologici sono una vera “protesi funzionale”, per comunicare, studiare, giocare e crescere, con la consapevolezza di essere una persona che può “fare” e che può “dare”. Anche la sua famiglia, le sue insegnanti e la fisioterapista sono convinte che la tecnologia possa essere un aiuto insostituibile; il medico prescrittore però non è esperto in materia. Dove chiedere un consiglio esperto e disinteressato?
Infine, Rossana, che ha 82 anni e una forma di malattia di Alzheimer. I familiari la seguono da anni, con affetto, competenza, ma anche con grande carico emotivo e di tempo. Da alcuni mesi sono molto meno affaticati e le relazioni con Rossana meno velate ciclicamente dall’inevitabile nervosismo. Assieme agli operatori dei servizi, infatti, sono state trovate soluzioni di ausilio per aiutare Rossana a ricordare di prendere i farmaci, a ritrovare le chiavi di casa e a usare con maggiore facilità il telefono. Piccoli successi. Grandi successi. Si è riusciti anche a ridurre le ore di presenza dell’assistente familiare da 24 a 18 senza contraccolpi.
Proprio per questo l’Area Ausili di Corte Roncati dell’Azienda USL di Bologna [gestita dall’Ausilioteca dell’AIAS di Bologna, N.d.R.] ha organizzato una due giorni formativa, riservata ai residenti in Emilia Romagna, per tutti coloro che si avvicinano per la prima volta al tema degli ausili.
Il corso, in calendario a Bologna nei giorni 23 e 24 novembre prossimi, si rivolge a tutti coloro che sono coinvolti in percorsi di vita di persone con disabilità, ma che non hanno ancora una conoscenza organizzata del mondo degli ausili: persone con disabilità, familiari o volontari, operatori professionali, rappresentanti di Associazioni, Enti o Istituzioni.
In una forma semplice e facilmente fruibile, vi verranno presentate le principali categorie di ausili e di soluzioni per facilitare le attività e la partecipazione nei diversi contesti e momenti della vita: gli ausili per l’autonomia nella vita quotidiana, le soluzioni per la mobilità e la postura, la comunicazione, gli apprendimenti, il controllo dell’ambiente e la fruizione della casa. Il tutto guidato da precisi criteri metodologici, con la presentazione di esperienze e la presa di contatto diretta con gli ausili presenti nella mostra dell’Area Ausili di Corte Roncati.
In una specifica pagina web sono disponibili tutte le notizie riguardanti l’iniziativa formativa di cui si parla nella presente nota.