Perseguire le direttive dell’ONU – e segnatamente della Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità – e quelle della Comunità Europea, volte a promuovere la totale fruizione di contenuti audiovisivi da parte dell’intera cittadinanza, tramite un corso altamente specialistico che dia la possibilità ai partecipanti di aumentare le loro professionalità nel campo cinematografico, offrendo uno sbocco professionale anche a livello internazionale. «La resa accessibile – spiegano infatti dal programma Torino + Cultura Accessibile – è un atto doveroso di civiltà culturale che perseguiamo ormai da alcuni anni, in collaborazione e con il sostegno delle maggiori istituzioni della città».
Il corso di cui si parla, rivolto a studenti laureati e vertente per lo più sulle modalità della sottotitolazione e dell’audiodescrizione, si chiama semplicemente Accessibilità ai prodotti audiovisivi, e la seconda edizione di esso, che si terrà tra i mesi di gennaio e febbraio del nuovo anno, verrà presentata il 19 novembre, nel corso di un incontro in programma a Torino (Sala Professori di Palazzo Venturi, Via Verdi, 25, ore 17), in collaborazione con TFF OFF, spazio parallelo al Torino Film Festival, che offre momenti alternativi di discussione e confronto su quest’ultima manifestazione, di cui è imminente l’apertura.
Il corso – la cui curatela è frutto di un protocollo d’intesa con l’Università di Parma – è promosso dalla Fondazione Carlo Molo e dal citato programma Torino + Cultura Accessibile, insieme a Film Commission Torino Piemonte, al Museo Nazionale del Cinema, al servizio Sub Ti Access e all’Università di Torino, con il contributo della Compagnia di San Paolo.
Alla presentazione del 19 novembre interverranno Mariateresa Molo, presidente della Fondazione Carlo Molo, Valentina Borsella e Daniela Trunfio, che dirigono Torino + Cultura Accessibile, Donata Pesenti Campagnoni, vicedirettore/conservatore del Museo Nazionale del Cinema, Maria Valero Gisbert, curatrice del corso e docente del Master Degree in Audiovisual Translation (MTAV) dell’Università di Parma, Federico Spoletti di Sub-ti Access, Vincenza Minutella del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne dell’Università di Torino e Paolo Manera, direttore di Film Commission Torino Piemonte.
Ma a cosa serve esattamente la resa accessibile e chi ne sono i fruitori? «Essa – spiega Daniela Trunfio – garantisce la piena fruizione da parte di un pubblico estremamente vasto e diversificato; infatti, le traduzioni in sottotitoli o tramite un sistema voice over, rendono l’audiovisivo accessibile per chi parla lingue diverse da quella dell’originale e gli permettono di spingersi ben oltre i confini di una nazione; l’audiodescrizione, invece, è a supporto di persone non vedenti e ipovedenti, mentre i sottotitoli intralinguistici si rivolgono a persone non udenti, ipoudenti, immigrati con difficoltà di comprensione della lingua parlata nel film e scritta nei sottotitoli, giovane pubblico, persone con disabilità cognitiva e altri ancora». (S.B.)
Per approfondimenti sul corso, accedere a questo link. Per ulteriori informazioni: daniela.trunfio@fastwebnet.it.
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