AIULAS sta per Aiutiamo la Siria!, Associazione nata due anni fa, allo scopo di sostenere alcune realtà che in Siria e nei Paesi limitrofi aiutano la popolazione colpita dal terribile conflitto iniziato ormai nel 2011.
Tra i progetti che questa ONLUS sta ora cercando di finanziare, vi è anche quello denominato Materiale per ricominciare, rivolto al Centro La Sénevé di Homs, importante città parzialmente distrutta e disabitata a causa del conflitto.
Si tratta esattamente di un Centro Diurno avviato nel 2009 dalla Congregazione delle “Soeurs des Saints-Coeurs de Jésus et de Marie”, che si occupa di bambini e ragazzi con disabilità intellettiva (sindrome di Down, autismo e altre ancora). Chiusa nel 2011, a causa del peggioramento delle condizioni di sicurezza, la struttura è stata poi distrutta nel corso di un bombardamento nel 2012, ma ora, dopo una serie di lavori di restauro, è stata ripristinata ed è pronta a riprendere le attività.
A tratteggiare un quadro dell’attuale situazione delle giovani persone con disabilità in Siria, è Francesco Giovannelli, genitore di una persona con sindrome di Down e firma presente anche sulle pagine del nostro giornale. «Al momento del conflitto iniziato nel 2011 – spiega – si stimava vi fossero in Siria intorno a 500.000 persone con disabilità. Da quel momento, le loro condizioni di presa in carico si sono naturalmente aggravate, mentre le strutture e i programmi specifici hanno per lo più cessato il loro lavoro. Nello specifico di Homs e nell’àmbito dell’educazione specializzata, sono rimasti in funzione solo i Centri La Sénevé (ne sono stati aperti successivamente altri quattro, che fanno riferimento a quello principale)».
«L’obiettivo generale dell’attività della Sénevé – prosegue Giovannelli – è quello di favorire l’inserimento dei giovani disabili nella società siriana, favorendo anche l’intesa e la collaborazione tra le differenti comunità di Homs, da cui provengono i ragazzi seguiti. E questo continuando ad accoglierli e a formarli nonostante le condizioni di sicurezza e le difficoltà quotidiane. Un altro aspetto curato dal Centro è la sensibilizzazione e la formazione delle famiglie, per aiutarle ad occuparsi dei loro figli. L’attività delle quattro sedi è predisposta e monitorata da una coordinatrice pedagogica».
Nel dettaglio, i programmi si articolano in attività intellettiva (scrittura, matematica, sviluppo dell’immaginazione e dell’uso della parola) e apprendimento dei gesti della vita quotidiana per il raggiungimento dell’autonomia (lavarsi, stare a tavola), ricordando anche che i ragazzi partecipano alle attività di pulizia e manutenzione delle parti comuni. A coloro che frequentano il Centro, inoltre, vengono proposti corsi di teatro, musica, informatica, tecnica del colore, pittura, oppure lavori manuali o attività sportive.
Una realtà, quindi, davvero meritoria, tanto più in considerazione del contesto nel quale è costretta ad agire, ma che oggi, come detto, è pronta a riprendere le attività. Sostenerla, a fianco dell’Associazione AIULAS, è senz’altro un’ottima idea. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@aiulas.org.