Silvia ha curato le illustrazioni di un libro digitale con le storie del proprio Centro. Ha imparato a utilizzare dei software e uno schermo touch che simula una modalità di lavoro tradizionale con i fogli di carta e un’apposita “penna” con cui seleziona i colori e poi li utilizza per creare disegni. Ha pochissima capacità di comunicare verbalmente e in questo modo ha potuto esprimere i suoi pensieri e le sue emozioni, la capacità di rispondere adeguatamente a degli stimoli. Ha mostrato così le sue abilità “nascoste” agli operatori e la sua possibilità di saper fare nuove cose, anche se ha già superato i 50 anni di età e ha una grave disabilità.
Marco sta imparando a organizzare il tempo delle sue giornate utilizzando un orologio-software che è stato appositamente realizzato sulla base delle sue capacità e delle sue esigenze, con le diverse aree colorate. È insomma il suo personale smartwatch, che può essere installato sul computer o sul suo tablet, per farne un uso anche al di fuori del Centro. Sempre attraverso il tablet, con l’utilizzo della comunicazione simbolica, associata alla sintesi vocale, ha migliorato la sua capacità di organizzare dei pensieri logici e delle azioni, ha la possibilità di esprimersi in modo più comprensibile. Con questo sistema può andare al bar e ordinarsi da solo il caffè. Marco è un ragazzo giovane, sta facendo le prime esperienze di lavoro in un centro per anziani dove va a servire i pasti. È molto probabile che la tecnologia ne migliorerà il percorso di vita, incentivandone le capacità relazionali.
Margherita utilizza un gioco multimediale per imparare la giusta collocazione degli oggetti nella casa: l’ordine è un’abilità che si può sviluppare. Anche in questo caso la possibilità di personalizzare e progettare “su misura” questo software le dà la possibilità di trovare un’immediata utilità per le sue necessità concrete e di applicarle più rapidamente al contesto di vita reale. Da quando ha iniziato a utilizzare gli strumenti tecnologici, ha mostrato decisamente una preferenza per queste attività e spesso prende l’iniziativa di proporli ai compagni del centro.
Le storie di Silvia, Marco e Margherita sono solo alcune tra quelle riguardanti le attività introdotte come novità sperimentali all’interno di alcuni Centri Socio Riabilitativi Diurni per persone adulte con disabilità delle Province di Bologna, Modena e Ferrara, coinvolti dalla Fondazione ASPHI (già “Avviamento e Sviluppo di Progetti per ridurre l’Handicap mediante l’Informatica”, oggi “Information & Communication Technology per migliorare la qualità di vita delle Persone con disabilità”) nel progetto denominato Autonomie @l Centro.
«Durante questo percorso – spiegano dall’ASPHI – sono state introdotte tecnologie multimediali e ausili, per favorire e incentivare l’autonomia e la partecipazione sociale di persone con disabilità grave. Tutte attività che inizialmente nuove, ma divenute poi parte della quotidianità e che oggi si possono configurare come buone pratiche replicabili in contesti simili».
Il tutto verrà presentato il 29 novembre presso il MAST (Manifattura di Arti, Sperimentazioni e Tecnologia) di Bologna (Via Speranza, 42, ore 10-17.30), nel corso del convegno intitolato anch’esso Autonomie @l Centro. Tecnologie multimediali e ausili per favorire l’autonomia e la partecipazione sociale in Centro Socio Riabilitativi Diurni per disabili adulti.
«In particolare – sottolineano ancora dall’ASPHI – le esperienze documentate metteranno in evidenza come “piccole rivoluzioni tecnologiche” abbiano determinato “grandi cambiamenti”, prima di tutto attraverso una modifica del punto di vista, insieme all’utilizzo degli strumenti. L’adozione della tecnologia, infatti, anche attraverso adattamenti personalizzati, ha favorito un nuovo metodo di lavoro che ha cambiato anche la routine dei luoghi coinvolti, nei quali, oltre agli aspetti assistenziali, si possono favorire le autonomie, persino nei casi apparentemente più complessi, di ritardo mentale, autismo o pluridisabilità».
Questi, in conclusione, i cinque Centri Socio Riabilitativi Diurni che sono stati al centro del progetto: “Maieutica” di San Giovanni in Persiceto (Blogna), Coop. Open Group; “Arcobaleno/Casoni” della Provincia di Modena, Coop. Domus Assistenza; “San Martino” di Ferrara, Coop. Serena; “La Quercia” di Zola Predosa (Bologna), Coop, Bologna Integrazione a marchio ANFFAS; “Parco Lungoreno” di Bologna, Coop. CADIAI. (S.B.)
È disponibile il programma completo del convegno del 29 novembre. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: rromeo@asphi.it (Rossella Romeo).