Cresce ancora la rete della LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap). Nei giorni scorsi, infatti, è stata accolta la richiesta del CVD, il Coordinamento Varesino Disabilità nato nel 2010, di diventare il referente LEDHA per il territorio della propria Provincia.
«Il nostro obiettivo – spiega Maurizio Colombo, presidente di LEDHA Varese – è quello di continuare a svolgere al meglio le attività e le iniziative che abbiamo promosso in questi anni come CVD e in tal senso, entrare a far parte della rete di LEDHA è un salto di qualità necessario che va fatto».
Alla neocostituita LEDHA Varese afferiscono numerose Associazioni attive da anni sul territorio nella quotidiana assistenza alle persone con disabilità, come la Sezione locale della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), l’ASPI (Associazione Parkinson Insubria), l’Associazione “Più di 21 ragazzi Down”, l’AISM Varese (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), l’AIAS di Varese e Busto Arsizio (Associazione Italiana Assistenza Spastici), l’ANFFAS Ticino e di Luino (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), l’Associazione Varesina per il Mielomeningocele e l’AISLA di Varese (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica). «Una squadra molto competente e motivata», è il commento di Colombo.
Obiettivo di LEDHA Varese sarà dunque quello di continuare a lavorare per garantire il rispetto dei diritti delle persone con disabilità su diversi fronti – come sempre è stato fatto in passato – ma con un “peso” diverso nelle trattative con gli Enti Locali interessati nei vari percorsi e progetti che coinvolgono le persone estremamente fragili, declinando le oggettive necessità acquisite con il progredire dei tempi dalla costituzione del CVD ad oggi.
«Il nostro primo passo – conclude Colombo – sarà quello di andare a incontrare le Istituzioni del territorio. Vogliamo infatti sollevare alcuni problemi che per noi, come per LEDHA, sono cruciali. Ad esempio, il diritto all’inclusione scolastica, il tema della Vita Indipendente, il Fondo per la Non Autosufficienza. Il tutto focalizzandoci, almeno in una prima fase, su non più di due o tre temi, per darci un metodo certo di lavoro che garantisca una via il più possibile concreta verso la sicura risoluzione degli stessi. Il continuo cambiamento socio/economico in atto in questo particolare momento impone del resto la rivisitazione di quelle dinamiche di associazionismo fino ad oggi percorse, partendo dall’unione coesa e ben concertata di intenti ed azioni da chiedere alle Istituzioni locali». (Ufficio Stampa LEDHA)
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