«Con il via libera al Decreto sul Servizio Civile Universale, il primo tassello della Riforma del Terzo Settore [Legge 106/16, N.d.R.] diventa realtà, e ci auguriamo che questo funga da impulso per una veloce approvazione degli altri Decreti. Il testo licenziato dal Consiglio dei Ministri dà finalmente concretezza a una misura di grande valore sociale per il nostro Paese, un traguardo di importanza realmente “storica”, perché per la prima volta si accoglie la richiesta di partecipazione di tutti i giovani, sia italiani che stranieri regolarmente soggiornanti, che intendono svolgere il Servizio Civile».
Così Pietro Barbieri, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore -organismo cui aderisce anche la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – commenta l’approvazione definitiva, avvenuta il 10 febbraio scorso da parte del Consiglio dei Ministri, del Decreto Legislativo che istituisce il Servizio Civile Universale, disciplinandolo quale «strumento di difesa non armata della Patria, di educazione alla pace tra i popoli e di promozione dei valori fondativi della Repubblica». La nuova Legge andrà a modificare il sistema del Servizio Civile Nazionale, istituito dalla Legge 64/01 e disciplinato dal Decreto Legislativo 77/02.
«E tuttavia – aggiunge Barbieri – la Legge avrebbe potuto incontrare maggiore condivisione con il mondo del Terzo Settore. In ogni caso, attendendo di leggere il testo completo, facciamo nostre le perplessità espresse dagli Enti per il Servizio Civile [se ne legga a tal proposito un comunicato della CNESC-Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile, N.d.R.] in merito alla mancata valorizzazione del Dipartimento Gioventù e Servizio Civile Nazionale e all’assenza di una sede ad hoc nella quale Istituzioni Pubbliche, Terzo Settore e rappresentanti dei giovani possano dialogare e coordinarsi per indirizzare gli obiettivi del Servizio Civile Universale». (S.B.)
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