«Per quale motivo le persone con disabilità e i loro familiari, in Sicilia, sono riuscite a trovare un minimo di attenzione solo grazie al clamore mediatico?»: a chiederselo è Giuseppe Giardina, presidente dell’ANFFAS Sicilia (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), padre di una persona con disabilità, riferendosi alla recente manifestazione di Palermo del 21 febbraio – se ne legga ampiamente anche nel nostro giornale – cui ha partecipato anche il regista Pif (Pier Francesco Diliberto), seguita da due video andati in onda nel programma televisivo Le iene, ciò che ha portato rapidamente la notizia sui principali media nazionali e sui social network.
«In realtà sono anni – prosegue Giardina – che come ANFFAS sollecitiamo le Istituzioni regionali e gli Enti Locali affinché i diritti delle persone con disabilità e dei loro familiari vengano concretamente garantiti. A nulla sono serviti convegni, corsi formativi, manifestazioni, richieste di incontro, intere giornate trascorse nelle sale di attesa, ora di questo ora di quell’assessore, dirigente o funzionario di turno, e financo iniziative giudiziarie. Nel frattempo, infatti, nella più assoluta indifferenza di una classe politica “chiusa nei propri palazzi”, la qualità di vita delle persone con disabilità in Sicilia ha continuato a peggiorare e quelle persone, insieme ai loro familiari, sono state “lasciate soli” e nella più assoluta “disperazione”».
«A poco o a nulla – ricorda poi il Presidente dell’ANFFAS Sicilia – è servita la nomina del Garante Regionale per i Diritti delle Persone con Disabilità, che avevamo salutato con grande favore e speranza, ma che, di fatto, non è stata e non viene messa in condizione di incidere concretamente in un sistema sordo ad ogni sollecitazione e istanza. Come a poco è servito, ad oggi, il Tavolo da noi attivato a livello regionale insieme all’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), proprio per affrontare tali criticità e formare il personale degli Enti Locali, principalmente a causa proprio della “latitanza” dei vari Assessorati Regionali che dovevano comporre il Tavolo stesso. Oggi, dunque, è solo grazie agli sviluppi e ai risvolti della vicenda dei fratelli Gianluca e Alessio Pellegrino, persone con disabilità di Palermo, portata appunto alla ribalta dal conduttore televisivo, radiofonico e regista Pif, che finalmente si sono accesi i riflettori su questa vergognosa situazione. Non vorremmo però che le dimissioni dell’assessore regionale Gianluca Miccichè, conseguenti a quella vicenda, si trasformassero nella classica “foglia di fico” e che dopo aver trovato il solito “agnello sacrificale”, tutto cambi per non cambiare nulla!».
«La nostra organizzazione – sottolinea ancora Giardina – è l’Associazione di famiglie e di persone con disabilità più numerosa e maggiormente rappresentativa a livello nazionale e regionale, che opera da ben cinquantanove anni per tutelare i diritti delle persone con disabilità. In Sicilia siamo presenti con quindici strutture locali cui afferiscono oltre mille famiglie. Forti di questo seguito e consapevoli di questa responsabilità, ci rivolgiamo costantemente, anche attraverso pubbliche mobilitazioni e manifestazioni, alle Istituzioni Regionali tutte, presentando appelli e richieste di confronto, istanze di partecipazione a Tavoli Tecnici, al fine di tutelare e difendere i diritti delle persone con disabilità. Appelli e richieste di confronto che però spesso non hanno avuto alcun riscontro, nemmeno quando realizzate appellandoci all’articolo 4, comma 3 della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ratificata dallo Stato Italiano con la Legge 18/09, che enuncia: “Nei processi decisionali relativi a questioni concernenti le persone con disabilità, gli Stati Parti operano in stretta consultazione e coinvolgono attivamente le persone con disabilità, compresi i minori con disabilità, attraverso le loro organizzazioni rappresentative”. Siamo quindi soddisfatti per il fatto che si siano finalmente accesi i riflettori sulle drammatiche condizioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie in Sicilia e sull’inerzia, ormai cronica, delle Istituzioni, ma allo stesso tempo ci sconcertano le modalità di un Governo Regionale che solo di fronte alle emergenze agisce, ma soprattutto agisce di impulso e in maniera estemporanea, senza avere d’occhio l’intero sistema e aprendo un confronto con “chi gli capita” o con “chi gli conviene”».
A tal proposito, alcuni fatti recenti vengono elencati dall’ANFFAS siciliana, che non ne condivide in alcun modo la sostanza: «Il presidente della Regione Rosario Crocetta ha avocato a sé “ad interim” l’Assessorato Regionale alla Famiglia, alle Politiche Sociali e al Lavoro; il Presidente stesso ha istituito, con una mera nota, una “cabina di regia” per la risoluzione delle problematiche afferenti al mondo della disabilità, scegliendo anche la composizione e annullando di fatto il provvedimento prodotto il 1° febbraio scorso dall’Assessorato, costitutivo del Tavolo Tecnico per l’istituzione del Fondo Regionale per la Disabilità, in cui era prevista la partecipazione di due rappresentanti delle Associazioni maggiormente rappresentative della disabilità; non si è tenuto conto di una rappresentanza delle Associazioni maggiormente rappresentative delle persone con disabilità, nel costituire il Gruppo di Lavoro Assessoriale per gli interventi di governance sanitaria in materia socio sanitaria dell’Assessorato Regionale alla Salute».
«Tutto ciò – secondo Giardina – con il rischio che tali ulteriori iniziative, piuttosto che migliorare la situazione come da tutti auspicato, finiscano per produrre ulteriori discriminazioni e lasciare da parte le concrete istanze che da troppo tempo le nostre famiglie tentano di portare all’attenzione delle Istituzioni».
Alla luce di quanto detto, l’ANFFAS Sicilia ha deciso di tornare in piazza il 9 marzo prossimo, davanti alla sede di Palermo della Regione, perché, come conclude il Presidente dell’Associazione, «i diritti delle persone con disabilità e dei loro familiari nell’Isola vanno finalmente riconosciuti e resi pienamente esigibili, applicando correttamente le norme esistenti, a partire dall’articolo 14 della Legge 328/00 [“Progetti individuali per le persone disabili”, N.d.R.]. E in parallelo, si rende anche necessario e non più differibile procedere a una verifica congiunta su come, in Sicilia, vengano spesi i soldi destinati alle persone con disabilità e ai loro familiari. Proprio per questo, ancora una volta chiederemo di essere chiamati dalle Istituzioni Regionali a partecipare in qualità di organismo rappresentativo di innumerevoli famiglie sull’intero territorio regionale, di cui conosciamo le concrete ed effettive esigenze e di cui possiamo farci efficace portavoce, unitamente alle altre organizzazioni maggiormente rappresentative, per contribuire a trovare le giuste soluzioni, che mettano al centro gli esclusivi interessi delle persone con disabilita, rendendo pienamente esigibili, come detto, i loro diritti civili ed umani». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@anffasicilia.net.
Articoli Correlati
- Disabilità in Sicilia: molto fumo, ma poche e confuse idee Tanti provvedimenti normativi sulla disabilità, nel giro di soli novanta giorni, presumibilmente dettati dal clamore mediatico sollevato da una vicenda di qualche mese fa, che oltretutto, come denuncia l’ANFFAS Sicilia,…
- Le persone con disabilità siciliane sono stanche, ma non rassegnate! «La manifestazione del 21 febbraio costituisce la riprova di quanto le persone con disabilità siciliane siano stanche ma non rassegnate. Da anni proviamo ad avere un confronto serio con la…
- Il Disegno di Legge Zan e la disabilità: opinioni a confronto Riceviamo un testo dal sito «Progetto Autismo», a firma di Monica Boccardi e Paolo Cilia, che si riferisce, con toni critici, a un contributo da noi pubblicato, contenente due opinioni…