Nei giorni scorsi è apparso sul «mattino di Padova» l’articolo intitolato Poco sonno e uso di smartphone possibili cause di autismo per i bimbi, riferito a un convegno promosso dal Centro Medico di Foniatria di Padova (Il cervello del bambino: sviluppo, insidie e utilità delle nuove tecnologie informatiche), centrato sulla presentazione di una serie dati di cui in quello stesso articolo si scrive così: «Recentissimi studi epidemiologici hanno permesso di ipotizzare che all’origine dell’insorgenza di uno “spettro autistico” potrebbero concorrere due stili educativi che stanno, purtroppo, diffondendosi: la deprivazione di sonno e la mancata educazione ad aspettare la ricompensa (“viziare i bambini”)».
Ancora una volta, dunque, bisogna ricordare che l’autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo, biologicamente determinato, con esordio nei primi tre anni di vita. Le aree prevalentemente interessate da uno sviluppo alterato sono quelle relative alla comunicazione sociale, all’interazione sociale reciproca e al gioco funzionale e simbolico, come stabilito dalla Linea Guida n. 21 dell’Istituto Superiore di Sanità. Vi sono inoltre studi che hanno individuato delle alterazioni morfologiche al cervello nel periodo della gestazione.
A questo punto ci fa piacere che il Centro di Foniatria di Padova voglia dare spazio al fenomeno piuttosto diffuso della “maleducazione” con uso improprio di smartphone, tablet, PC, Playstation ecc., causa di cattive abitudini dei ritmi sonno-veglia dei bambini. Si tratta infatti di un tema importante di informazione alle famiglie che hanno un ruolo e una responsabilità importante nei confronti dei figli e della società.
E tuttavia, come detto, la comunità scientifica internazionale esclude una genesi dell’autismo come quella proposta dal convegno di cui si parla, cosicché diffondere informazioni allarmistiche rischia di creare panico e ignoranza, dato che non risulta appunto che condizioni ambientali possano creare simili alterazioni da causare l’autismo.
È questa realtà che ci spinge a raccomandare estrema cautela – rivolgendoci qui al Direttore di quel quotidiano – ogniqualvolta vengano trattati argomenti che potrebbero causare, in carenza dei dovuti approfondimenti, una sorta di “terrorismo sanitario”, con drammatiche ricadute per tutta la comunità.
Sul medesimo tema e quale ulteriore approfondimento, segnaliamo anche un intervento apparso nel portale «Insettopia. Per Noi Autistici».