Domani, 21 marzo, il Servizio Press-IN compirà quindici anni. Partita nel 2002, la rassegna stampa dell’Associazione Lettura Agevolata raggiunge oggi quotidianamente quasi settemila utenti, con una media di una decina di articoli selezionati al giorno, comprese domeniche e festivi, e per tante persone che si occupano, per vari motivi, di disabilità, è diventato in questi anni un importante, in certi casi insostituibile, strumento di informazione.
Il servizio è sempre stato offerto gratuitamente. Nei primi anni è stato sostenuto dal Comune di Venezia nel quadro del Progetto Lettura Agevolata, successivamente, a partire dal 2010, dalla piccola ONLUS Lettura Agevolata. Dal canto suo, il Comune di Venezia non lo sostiene ormai più, ma continua il supporto, prezioso e fondamentale, delle Società Partecipate Venis, che garantisce la manutenzione della complessa macchina informatica che tiene in piedi Press-IN, e Veritas, che lo sponsorizza sostenendo i costi dell’accesso alla banca dati dei vari giornali.
Volendo per altro essere precisi, domani non si festeggeranno i quindici anni di Press-IN, ma quelli della prima rassegna stampa proposta da Lettura Agevolata. Nel 2002, infatti, nasceva PressVisione, chiamata così perché era dedicata esclusivamente al tema della disabilità visiva, affrontata già allora da tanti punti di vista: l’accessibilità, le tecnologie, la scuola, la cultura, il lavoro, la medicina, la cronaca, lo sport… Il successo è stato immediato e già l’anno successivo, nel 2003, venivano aggiunte due altre rassegne parallele: PressIntegrazione, sulla scuola, e PressBarriere, sulle barriere architettoniche.
La gestione contemporanea dei tre servizi risultava però molto onerosa e poco funzionale, perché spesso lo stesso articolo andava inserito – e inviato agli iscritti – più volte. Se un testo parlava, ad esempio, di un progetto sui percorsi tattili, veniva inoltrato sia agli iscritti di PressVisione che a quelli di PressBarriere, che in molti casi coincidevano.
Diversi utenti chiedevano poi di ampliare il servizio organizzando rassegne analoghe anche su altri temi collegati alla disabilità, come ad esempio, citando solo alcuni tra quelli che più spesso ci venivano suggeriti, il mondo della sordità, del ritardo cognitivo e dell’accesso al lavoro.
Il passaggio non è stato per nulla semplice, ma nel 2008 è nato Press-IN, come si presenta adesso: un servizio unico che comprende una decina di argomenti specifici, ma che ciascun utente può personalizzare in base ai propri interessi.
Con il tempo il sistema si è arricchito anche di altre utili funzioni, come la possibilità di ricevere un’unica mail al giorno con il solo indice degli articoli da leggere poi nel sito, di consultare l’archivio storico degli articoli con uno specifico motore di ricerca (circa 40.000 attualmente), di sospendere l’invio della mail quando si va in vacanza.
Mente e braccio dell’iniziativa è fin dall’inizio Lucia Baracco, che prima come dirigente del Comune di Venezia, poi, dopo il pensionamento, come presidente dell’Associazione Lettura Agevolata, cura personalmente la rassegna, selezionando gli articoli da inviare.
Lucia è gravemente ipovedente e tutto il lavoro al computer viene svolto con il supporto della sintesi vocale, unita a varie strategie di accesso, spesso individuate autonomamente, e tanta, tanta pazienza.
Questa modalità di lavoro garantisce la totale accessibilità del servizio, ed è questo uno dei principali punti di forza di Press-IN: un testo inaccessibile, o mal confezionato, come spesso purtroppo si trova nel web, viene immediatamente intercettato da Lucia e sistemato. «Tante volte – racconta – mi trovo articoli “sporchi”, con geroglifici strani o righe di codice che alla vista non si notano molto, ma che con la sintesi vocale risultano evidenti e fastidiosi». Con tenacia, dunque, Lucia, lavorando spesso oltre che con la sintesi vocale anche con lo zoom del PC e una lente ottica, corregge e sistema.
Si cominciava del resto a capire già quindici anni fa che l’accessibilità del web non garantiva l’effettiva fruibilità dei contenuti e da questo punto di vista anche oggi, al tempo dei social, un sistema basato sull’invio di singole e-mail, una per articolo, si rivela di gran lunga più funzionale e amichevole per chi ha difficoltà di accesso.
Le mail di Press-IN sono subito identificabili, l’argomento e la fonte vengono indicati nelle prime righe e in pochi secondi tutti, anche coloro che accedono con sistemi alternativi, possono decidere se l’argomento è interessante, e merita quindi di essere letto o meno.
Questo è uno dei motivi del successo dell’iniziativa e del motivo per cui tanti utenti sono così affezionati al servizio. L’altro è, pensiamo, la completezza e la costanza dell’informazione: infatti, anche se non tutti gli articoli pubblicati in Italia finiscono su Press-IN, è davvero raro che temi importanti affrontati nei quotidiani nazionali o siti specialistici sfuggano alla selezione e non arrivino agli iscritti.
Il motore di ricerca specializzato da cui si attingono i dati (PressToday) filtra gli articoli in base a parole chiave ed altri suoi algoritmi, ma tutte le scelte di Press-IN sono rigorosamente redazionali e si considera non solo la reale attinenza degli argomenti, ma anche la rilevanza e l’interesse del tema, oltre all’autorevolezza della fonte, evitando di pubblicare notizie troppo simili che appesantirebbero inutilmente la rassegna stampa.
L’interesse che può riscuotere un argomento è molto relativo, soprattutto se si affrontano temi di àmbito locale o molto specifico, ma è proprio dalla stampa locale o di settore che spesso arrivano le informazioni più utili e interessanti, e abbiamo verificato che i Lettori riescono comunque a orientarsi facilmente grazie al nome della testata, oltre ad altri indizi iniziali.
Molto interessante è anche monitorare, attraverso questi articoli, la percezione che ha la società delle questioni legate alla disabilità.
Succede spesso che arrivino a Lettura Agevolata lettere di iscritti che protestano in merito a qualche articolo inoltrato, lamentando in particolare l’uso di termini impropri, soprattutto nei titoli. Dislessia, ne soffrono quasi due milioni di italiani, titolava un sito web nel 2016. «Non è una malattia, non se ne soffre», replicano prontamente alcuni Lettori. Regolarmente si risponde che Press-IN si limita a segnalare articoli scritti da altri, come è il compito di una rassegna stampa, e non è responsabile di quello che i giornali producono, ma è stimolante osservare come uno strumento di questo tipo consenta anche di riflettere sulle criticità, stereotipi e paure, di cui risulta intrisa la comunicazione quando si parla di disabilità, il tutto accentuato ovviamente dal fatto che i giornali devono enfatizzare la “notizia”, tanto meglio se drammatica e scandalistica, perché la “normalità” – quella che con ostinazione cercano di perseguire le persone con disabilità e chi vive loro attorno – è esattamente all’opposto della loro idea di informazione.
Con fatica, magari spulciando qualche sconosciuta testata locale o sito internet semisconosciuto, a Press-IN piace invece dare spazio anche a piccole cose che funzionano, e che danno speranza.