Diffondere conoscenze, ottimizzare le risorse e unire le forze per essere più efficaci nel promuovere l’inclusione delle persone con disabilità e combattere le barriere architettoniche, sensoriali, cognitive e culturali: sono questi i motivi che nel 2012 hanno portato alla creazione del network di CERPA Italia (Centro Europeo di Ricerca e Promozione dell’Accessibilità), rete composta da una serie di Centri di eccellenza italiani nel campo dell’accessibilità e della progettazione inclusiva. Ragioni che oggi sono ancora più valide, come verrà ribadito nel corso di un incontro fra quegli stessi Centri, programmato per domani, 11 aprile a Bologna e ospitato dalla Regione Emilia-Romagna (Padiglione de L’Esprit Nouveau, Piazza della Costituzione, 11, ore 10).
Il network di CERPA Italia – lo ricordiamo – riunisce oggi il CRIBA Emilia-Romagna e il CRIBA Friuli Venezia Giulia (ove CRIBA sta per Centro Regionale di Informazione sul Benessere Ambientale), il CRID Toscana (Centro Regionale di Informazione e Documentazione), la Cooperativa Sociale Independent L. di Merano (Bolzano) e il Centro per l’Autonomia Umbro.
Grazie alla rete, i cinque Centri hanno la possibilità di scambiarsi informazioni e competenze, partecipare ad attività di formazione e aggiornamento, condividere strumenti operativi e soluzioni progettuali per l’accessibilità e la fruibilità degli ambienti di vita, dalle abitazioni agli spazi pubblici, dai negozi ai luoghi di lavoro.
«Durante l’incontro di Bologna – spiega l’architetto Gaetano Venturelli, presidente di CERPA Italia – faremo il punto sulle azioni che dobbiamo portare avanti per diffondere ulteriormente la cultura dell’inclusione e del benessere ambientale per tutti, ma anche per guardarci in faccia e capire come stiamo. Pur essendo infatti le strutture di riferimento per i rispettivi territori, i nostri Centri non godono tutti di buona salute, a causa della difficoltà a reperire le risorse necessarie per le consulenze, i servizi, la formazione e la ricerca».
Negli ultimi anni, per altro, sono aumentate le domande di intervento rivolte a quei Centri, da parte di cittadini, progettisti e amministrazioni pubbliche. «Più si diffonde la cultura dell’inclusione e del benessere, più ci arrivano richieste – sottolinea ancora Venturelli -, ma il paradosso è che sono contemporaneamente calate le risorse assegnate da Comuni e Regioni, con cui i Centri lavorano in convenzione. La diminuzione delle risorse economiche rende dunque ancora più fragili queste nostre strutture e le persone che ad esse si rivolgono. Per noi diventa quindi necessario ripensare le modalità di fare rete, in funzione delle nuove esigenze manifestate da chi vi accede e dalle Istituzioni».
Il perdurare della crisi economica, con i conseguenti tagli ai finanziamenti, ha causato dunque una revisione del livello di qualità che ha contraddistinto sino ad ora i servizi dei Centri, con ripercussioni sul personale e sulle ore dedicate. «Ci troviamo – conclude il Presidente di CERPA Italia – nelle condizioni di lavorare male e di non riuscire a rispondere a tutte le domande, o di farlo troppo tardi a scapito di coloro che hanno bisogno di risposte certe e immediate. A Bologna, quindi, ci incontreremo anche per questo: per capire quali strategie adottare per evitare cadute prestazionali, per rafforzarci nel confronto con la politica, e per potenziare la rete: perché uniti possiamo essere più forti». (M.L.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Manfredi Liparoti (m.liparoti@agendanet.it).