«Mi ha chiesto di sposarla mentre ero ancora in terapia intensiva…»: inizia così il racconto di Walter Belli, 37 anni domani, 5 maggio, nativo di Bardi, in provincia di Parma, ex atleta di Mountain Bike (MTB) Trial-Downhill.
Elisa, la sua compagna, glielo ha chiesto su quel letto d’ospedale che lo ha ospitato per oltre un anno, dopo il banale incidente accadutogli il 12 ottobre 2014 in Austria. «Una normale uscita di lavoro in MTB, un malore mi ha fatto svenire e battere la testa. Ho rotto la spina dorsale all’altezza del collo. Poi gli arresti cardiaci. Una banale caduta che mi ha reso tetraplegico». Beffardo il destino per un atleta della Nazionale Italiana di MTB e della RedBull, pluricampione italiano e Guinness World Record MTB.
La storia ospedaliera di Belli – prima in Austria poi a Parma e all’Ospedale Montecatone di Imola – parla di coma, terapia intensiva dove ha recuperato le abilità residue come mangiare e parlare e di un intervento rischioso, ma necessario, per guadagnare autonomia.
«Per un anno – racconta – ho respirato grazie alla ventilazione meccanica, una macchina che respirava per me. I medici speravano che il mio diaframma [il muscolo che separa la cavità toracica dalla cavità addominale, N.d.R.] iniziasse a funzionare. Nulla. Così mi sono sottoposto al rischioso intervento che prevedeva l’utilizzo di un piccolo elettrostimolatore, per ridare vita a questo muscolo». L’intervento riuscito ha anche dato il via ai preparativi per il matrimonio. «Volevo arrivare all’altare potendo respirare da solo. Elisa ha condiviso con me anche questa prova, e ora siamo marito e moglie».
Oggi, nel tempo libero, ovvero quando si può sottrarre alle ore di riabilitazione, Walter ha trovato una nuova mission di vita. «Con il sito walter7.com voglio parlare di ciò che mi è successo per dare forza a chi, per volontà del destino, si trova nella mia condizione. per testimoniare come è possibile vincere contro la burocrazia. Vorrei iniziare a registrare una web serie sulla mia vita, un video documentario a puntate per raccontare la mia esperienza, le mie sfide quotidiane e la mia irrefrenabile voglia di andare oltre i limiti, perché “i limiti esistono per essere superati”». E questo anche grazie alla ricerca. Walter, infatti, ha deciso di fare da testimonial per la corsa Wings for Life, competizione benefica che si svolgerà il 7 maggio a Milano e il cui ricavato andrà interamente a finanziare la ricerca per una cura delle lesioni spinali.
«Lo slogan di quell’evento – ricorda Walter – è Correre per chi non può. Io non posso, ma vorrei che qualcuno corresse per me, per far sì che anche piccoli progressi scientifici possano giorno dopo giorno aumentare la qualità della mia vita. Non è solo l’assenza del cammino a condizionare la mia vita, mille piccole e grandi cose mi mancano o frenano la mia voglia di vivere, mi basterebbe che ne venissero abbattute alcune. E per questo la ricerca deve proseguire a tutta velocità».