Sono ore di vigilia per la prima fase dei XXXIII Giochi Nazionali Estivi di Special Olympics, il movimento internazionale dello sport praticato da persone con disabilità intellettiva, che da domani, 10 maggio, a domenica 14, prevede in Umbria le prove di atletica, canottaggio, dragon boat, golf, indoor rowing, nuoto, nuoto in acque aperte, tennis e tennis tavolo, esattamente a Terni e a Narni.
Le fasi successive saranno invece alla Spezia (11- 15 giugno), con basket, calcio, badminton, ginnastica artistica e ritmica e a Biella (3-8 luglio), con bocce, bowling, equitazione, nuoto, nuoto in acque aperte, pallavolo, rugby e vela, per un totale di ben 3.300 atleti provenienti da tutta Italia e impegnati in 20 discipline sportive, che per gli sport di squadra prevedono gare di sport unificato, con la partecipazione, all’interno della stessa formazione, di atleti con e senza disabilità intellettiva.
Inoltre, la patente di internazionalità alla manifestazione verrà data dalla partecipazione di numerosi delegazioni provenienti da 17 Paesi stranieri, vale a dire Gran Bretagna, Lettonia, Paesi Bassi e Ungheria a Terni, Andorra, Gibilterra, Malta, Romania, Spagna e Svizzera alla Spezia, Austria, Canada, Cipro, Finlandia, Germania, Portogallo e Repubblica di San Marino a Biella.
«Attraverso lo sport – ha dichiarato durante la conferenza stampa di presentazione il ministro dello Sport Luca Lotti – possiamo migliorare le nostre vite, in ogni àmbito. È in occasioni come questa che mi rendo conto che fare il Ministro dello Sport è una cosa bellissima; lo sport è uno strumento che non ha colori e che permette di superare qualsiasi barriera. Oggi è come se tutti noi, idealmente, indossassimo la maglia Special Olympics: tutti insieme possiamo fare un gioco di squadra che riesce ad essere veramente vincente. Prendo pubblicamente l’impegno per trovare una nuova soluzione normativa per Special Olympics in Italia».
«Special Olympics – ha affermato dal canto suo Giovanni Malagò, presidente del CONI – rientra nelle Associazioni Benemerite del CONI, ma su questo ho le mie perplessità. Abbiamo infatti il dovere e la responsabilità di individuare lo strumento, la giusta collocazione per questo mondo che sta lavorando così tanto e così bene per chi è protagonista dello sport: gli atleti Special Olympics».
Secondo Luca Pancalli, presidente del CIP (Comitato Italiano Paralimpico), «la disabilità intellettiva è talmente variegata e complessa che è necessario che venga riconosciuto e incoraggiato un processo di crescita culturale a favore della società. Gli atleti Special Olympics, quando sono messi nelle condizioni di poterlo fare, dimostrano le proprie capacità, ma vorremmo che questo potesse avvenire tutti i giorni, consentendo alle famiglie, ai tecnici ai volontari di vivere in un contesto culturale sempre più adeguato e aperto alle pari opportunità che sono un diritto di tutti».
Sempre alla presentazione dei Giochi sono intervenuti anche gli atleti Maria Angeloni, Valerio Rossi, Salvatore Crisci e Andrea Ferraro. «La mia passione per lo sport – ha ricordato quest’ultimo – unita alla mia determinazione e alla forza ricevuta da chi, in questi anni, ha creduto in me, mi ha permesso di diventare ciò che sono oggi: un atleta Special Olympics. Durante le gare provo sempre delle fortissime emozioni, ma quest’anno immagino che il mio cuore batterà ancora più forte, perché Biella è la mia città e quindi potrò sentire tutti i miei amici fare il tifo dagli spalti».
A rivolgersi poi direttamente ai rappresentanti istituzionali è stato Salvatore Crisci, che ha chiesto semplicemente: «Potrà arrivare il giorno in cui atleti olimpici, paralimpici e Special Olympics gareggeranno insieme, nello stesso periodo in uno stesso grande evento?». «A livello internazionale – gli ha risposto il ministro Lotti – ci sono delle difficoltà oggettive, come ricordato anche dai Presidenti di CONI e CIP, ma ci impegneremo affinché in Italia la tua richiesta possa diventare una realtà, il che rappresenterebbe un grandissimo passo in avanti per il nostro Paese».
Numerosi, infine, sono stati anche i testimonial presenti, tra i quali la ginnasta Elisa Santoni, l’oro olimpico del taekwondo Carlo Molfetta, il rugbista Diego Varani e il calciatore Alessandro Florenzi, che ha affermato: «Quando si parla di Special Olympics si parla di Giochi, noi invece siamo abituati a parlare di Campionati o Champions League, dimenticandoci spesso di quella parte ludica che in realtà rappresenta la parte più bella e importante dello sport, in grado di esaltare il gioco e non la competizione».
Le manifestazioni dei prossimi giorni a Terni e a Narni – una “prima” assoluta per l’Umbria – rappresenteranno anche una grande opportunità di sensibilizzazione del territorio sul tema della disabilità intellettiva. In Liguria e in Piemonte, invece, si tratterà di un gradito ritorno, dopo le edizioni della Spezia del 2007, 2011 e 2014 e di Biella del 2008 e 2012.
Da segnalare in conclusione che parallelamente a tutte e tre le fasi dei Giochi, a fianco di essi si svolgeranno sia i programmi sportivi non competitivi dello YAP (Young Athletes Program), programma innovativo di gioco e attività motoria per bambini fino agli 8 anni di età, sia il MATP (Motor Activity Training Program) percorso di allenamento studiato per bambini e adulti con disabilità intellettive gravi e gravissime e disabilità fisiche e/o sensoriali, con associata una disabilità intellettiva.
E da ultimo, ma non certo ultimo, durante le manifestazioni gli atleti avranno la possibilità di sottoporsi ad esami medici gratuiti, nell’àmbito del Programma Salute promosso da Special Olympics, che vede l’attuazione di specifici protocolli di accoglienza, prevenzione e diagnosi per persone con disabilità intellettiva e il coinvolgimento di centinaia di volontari clinici. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa Special Olympics Italia (Giampiero Casale), stampa@specialolympics.it.
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