«Anche rendere accessibile un confessionale – come annota Simone Fanti nella rubrica Buone notizie del “Corriere della Sera” – è un avanzamento verso una reale inclusione delle persone con disabilità alla vita religiosa di una comunità. Non basta accedere a una chiesa per poter professare liberamente il proprio credo religioso. Riti, tradizioni e servizi religiosi sono infatti parti integranti della sacralità del gesto».
In tale direzione si sono mossi in Abruzzo i frati minoriti cappuccini del Santuario della Madonna dello Splendore di Giulianova (Teramo), che hanno appunto iniziato il lavoro di abbattimento delle barriere architettoniche, per consentire alle persone con ridotta mobilità di accedere alla chiesa e di confessarsi.
In tal modo le persone con disabilità motòria non dovranno più confessarsi in un angolino della chiesa, ma saranno accolte nel confessionale, che verrà spostato nello spazio adibito alla vecchia biblioteca. «Con buona pace – sottolinea ancora Simone Fanti – della privacy, della riservatezza della confessione e dell’integrazione effettiva della persona con disabilità». (S.B.)
Ringraziamo Simona Lancioni per la segnalazione.
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