Dopo l’inaugurazione in aprile a Firenze e Fiesole (se ne legga anche nel nostro giornale), è proseguito a Roma, nel complesso monumentale di San Salvatore in Lauro (Piazza di San Salvatore in Lauro, 15), il percorso espositivo denominato L’arte risveglia l’anima, che intende «infrangere – come è stato scritto – ogni barriera geografica e di relazioni, superando i pregiudizi della società. Opere d’arte come “dispositivi relazionali”, strumenti in grado di mettere in contatto persone con disturbi dello spettro autistico con il resto della società, facendone emergere le grandi potenzialità creative».
Si tratta, lo ricordiamo, di un’iniziativa itinerante frutto di un progetto internazionale di inclusione culturale e sociale, voluto dall’Associazione Autismo Firenze, insieme all’Associazione Culturale L’immaginario e all’Associazione Amici del Museo Ermitage (Italia), che si protrarrà per tutto l’anno, coinvolgendo ancora in settembre il Museo Poldi Pezzoli di Milano, in ottobre la Fondazione Conservatorio di San Giovanni Battista a Pistoia e in data ancora da definire il Museo Tattile Statale Omero di Ancona.
A Roma ci si è avvalsi della collaborazione del Cigno GG Edizioni e dell’Associazione Insettopia-Per Noi Autistici, oltreché del patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e di quello della Regione Lazio.
Fino al 25 giugno, quindi, la mostra sarà visitabile (gratuitamente), per ammirare ben settantacinque tra dipinti, disegni e ceramiche realizzati da ventiquattro artisti italiani, insieme all’opera collettiva Believe, creata da sette giovani con disturbi dello spettro autistico dell’Associazione Insettopia, con il supporto degli psicologi del Centro Scientifico di Neuropsichiatria AITA e del giovane artista albanese Lony Mjeshtri, che ha coordinato il lavoro.
«Alcune realtà dedicate a persone con disturbi dello spettro autistico – sottolinea Cristina Bucci , curatrice dell’esposizione – si uniscono per portare alla ribalta il talento e la straordinaria capacità espressiva di questi artisti e cercare di modificare l’atteggiamento di chi vi riconosce soltanto un handicap. Immaginazione e talento fanno parte di loro come di ciascuno di noi, si tratta solo di portarle a conoscenza del pubblico, sfatando i luoghi comuni sull’autismo, che vanno unicamente ad alimentare isolamento e pregiudizi». (S.B.)
A questo link è disponibile un approfondimento sulla tappa romana dell’Arte risveglia l’anima. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: salvatocomunicazione@gmail.com.