Anche i vari organi d’informazione generalisti, sin troppo spesso distratti sui diritti delle persone con disabilità, stanno dando ampio spazio, in questi giorni, al cartello lasciato in un centro commerciale lombardo da un automobilista multato per occupazione abusiva di un parcheggio per disabili, recante il seguente testo, ormai noto ai più: «A te handiccappato [sic!] che ieri hai chiamato i vigili per non fare 2 metri in più vorrei dirti questo: a me 60€ non cambiano nulla ma tu rimani sempre un povero handiccappato……… [sic!]. Sono contento che ti sia capitata questa disgrazia!!!».
«A fotografare il cartello – ha scritto Simone Fanti in InVisibili, blog del “Corriere della Sera.it” – è stato Claudio Sala che lo ha pubblicato su Facebook e lo ha portato alla direzione del centro commerciale, che ha detto collaborerà con le autorità per segnalare il deficiente. Sì, perché al signore o signorina in questione manca (e da qui il termine latino deficio) qualcosa. E l’elenco parte dal senso civico, dal pudore, dal rispetto per le leggi della comunità». E anche, aggiungiamo noi, mancanza di conoscenza dell’italiano, cosicché, anziché spendere troppe parole di esecrazione, preferiamo lasciare spazio ai sapidi versi di Francesco Giovannelli, per sua stessa definizione “papà di Giulia, ‘handiccappata’”:
«Riposava assai sudato
con canotta ed in ciabatte,
quando il gatto gli ha intimato:
“esci e va’ a comprare il latte”.
Lui correndo a più non posso
attraversa la città,
passa pure con il rosso
chi a fermarlo riuscirà?
Ora deve parcheggiare
trova un posto tutto giallo,
per chi camminar non può
che gli importa, sceglie quello.
Entra-compra-paga ed esce
tutto in una frazione,
ma in quel lasso un ghisa riesce
a lasciar contravvenzione.
Torna a casa imbufalito
apre lesto il suo PC,
scrive un testo assai sbagliato:
“handicappato” con due “C”».