In queste settimane il presidente dell’INPS Tito Boeri interverrà, insieme ai propri tecnici, presso le strutture sanitarie Bambino Gesù di Roma, Gaslini di Genova e Meyer di Firenze, che nel mese di aprile scorso – come avevamo ampiamente riferito a suo tempo – hanno sottoscritto con l’Istituto un prezioso protocollo sperimentale d’intesa, volto a ridurre il disagio dei minori con disabilità e delle loro famiglie nell’iter sanitario per il riconoscimento delle prestazioni assistenziali di invalidità e di handicap cui hanno diritto.
L’obiettivo, infatti, è quello di rendere operative entro la fine di settembre le linee fissate da quel documento, la cui durata è di diciotto mesi e che – lo ricordiamo – permetterà ai medici degli ospedali coinvolte – e anche delle altre eventuali strutture sanitarie pediatriche che ne faranno richiesta – di utilizzare il certificato specialistico pediatrico, grazie al quale sarà possibile acquisire fin da subito tutti gli elementi necessari alla valutazione medico-legale, evitando dunque al minore ulteriori esami e accertamenti.
Dal canto suo, l’INPS si avvarrà dello stesso certificato specialistico pediatrico per semplificare e ridurre i tempi dei processi sanitari connessi alle domande di prestazione assistenziale, adeguando in tal senso le proprie procedure interne e fornendo un apposito Codice PIN ai medici che ne faranno richiesta.
Ma quante sono le famiglie potenzialmente interessate da questa iniziativa? «Difficile dirlo – si legge nel settimanale «Vita», ma per avere un’idea, le stime dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma affermano che per i pazienti ricoverati nel 2016 la Direzione Sanitaria ha autorizzato 125 visite per accertamento di invalidità e che il 2,5% dei 220.000 pazienti che hanno effettuato prestazioni ambulatoriali hanno un’esenzione per invalidità civile: parliamo di oltre 5.000 pazienti solo qui. Per tutte queste famiglie, alla sofferenza legata alla malattia del figlio, si aggiunge il disagio, anche economico, di un percorso amministrativo per l’ottenimento delle prestazioni dell’INPS».
Da ricordare infine che il certificato specialistico pediatrico è stato predisposto dall’INPS in collaborazione con la SIP (Società Italiana di Pediatria) e che tra i passaggi sottolineati nel relativo protocollo, vi è anche il fatto che, grazie ad apposite specificazioni, sarà possibile «omogeneizzare le prestazioni sul territorio nazionale», oltre al fatto che per le malattie individuate dal Decreto Ministeriale del 2 agosto 2007 (Individuazione delle patologie rispetto alle quali sono escluse visite di controllo sulla permanenza dello stato invalidante) verranno eliminate le revisioni temporali del giudizio medico legale per tutto il periodo della minore età. (S.B.)
Ringraziamo per la segnalazione Informare un’H-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli, Peccioli (Pisa).