Anche i bambini con disabilità o in genere con bisogni educativi speciali (BES), che frequentano la scuola di tutti, hanno potuto giocare e sperimentare con le proprie mani la robotica educativa, utilizzando le api-robot: al di là infatti di una serie di risultati specifici, che saranno presto oggetto di altrettante pubblicazioni scientifiche, è certamente questa la realizzazione finora più visibile, legata a e-Rob, progetto di e-learning* per la robotica educativa, del quale il nostro giornale aveva già avuto modo di occuparsi ampiamente a suo tempo.
A metterlo a punto, con il sostegno della Fondazione TIM, è stato l’IRCCS Fondazione Stella Maris di Calambrone (Pisa), insieme al gruppo di ricerca di robotica educativa dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Sant’Anna di Pisa e con il supporto del Comune di Pisa, grazie al quale l’iniziativa ha potuto entrato nelle scuole primarie della città toscana.
Ma di che cosa si tratta esattamente? «e-Rob – spiegano dalla Fondazione Stella Maris – ha permesso la realizzazione di laboratori di robotica educativa e l’adattamento delle api-robot utilizzate da bambini con “sviluppo tipico”, affinché anche bambini con disabilità o con BES – in particolare con problemi motori o visivi – potessero utilizzarle, giocando e imparando con i loro compagni di classe. Sono molto promettenti i risultati preliminari che hanno coinvolto più di 250 bambini, di cui 20 con disabilità/BES, di 13 prime classi delle scuole primarie di Pisa. L’obiettivo del progetto è quello di validare la robotica educativa come strumento prezioso ed efficace per la didattica».
Lo sviluppo delle nuove piattaforme adattate di e-Rob è stato possibile, come detto, grazie alla fruttuosa collaborazione creatasi ormai da anni tra Paolo Dario, direttore dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna e Giovanni Cioni, ordinario di Neuropsichiatria Infantile dell’Università di Pisa e direttore scientifico dell’IRCCS Fondazione Stella Maris. Una collaborazione che ha visto la creazione di un network di Bioingegneria dello Sviluppo tra Calambrone e Pontedera, in cui clinici (neuropsichiatri infantili, psicologi dello sviluppo e terapisti) e bioingegneri hanno ideato e messo a punto nuove piattaforme robotiche per la diagnosi e la riabilitazione in età evolutiva. In particolare, i clinici, basandosi sui dati della ricerca e della clinica nelle neuroscienze, indicano cosa è necessario misurare ai fini della diagnosi e dell’intervento sempre più intensivo e personalizzato, centrato non solo sul bambino, ma anche sul suo ambiente educativo e familiare; dal canto loro gli ingegneri rispondono creando nuove piattaforme altamente tecnologiche. Entrambi, poi, sperimentano per dimostrare con rigore scientifico la validità di quanto ipotizzato e sviluppato.
In realtà l’Istituto di BioRobotica della Scuola Sant’Anna di Pisa è ormai da anni impegnato in prima linea nel campo della robotica educativa, coinvolgendo nelle proprie attività studenti e insegnanti dell’intero territorio regionale. «I laboratori e corsi di formazione per docenti – spiega in tal senso Paolo Dario – organizzati dal nostro Istituto negli ultimi anni, all’interno della Rete Regionale di Robotica Educativa finanziata dalla Regione Toscana, hanno riscosso molto interesse e successo. La seconda edizione del corso (anno scolastico 2016-2017) ha visto una partecipazione di 192 scuole (39% degli istituti regionali), per un totale di 628 insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado, da quella dell’Infanzia alla Secondaria di Secondo Grado».
Alla luce di tutto ciò, non può stupire il fatto che sarà proprio la robotica educativa uno degli aspetti caratterizzanti del Festival Internazionale della Robotica, in programma dal 7 al 13 settembre a Pisa, all’interno del quale – a dimostrazione dell’interesse crescente per queste attività – i relativi laboratori per ragazzi, organizzati da GREAT Robotics, spin-off dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Sant’Anna, hanno già fatto registrare il tutto esaurito già una settimana prima del Festival stesso.
«L’Italia – sottolinea Giovanni Cioni – è all’avanguardia nell’integrazione di bambini con disabilità o comunque con bisogni speciali, nelle classi di tutti, rifiutando la loro separazione dai coetanei. Per questo tecniche educative di avanguardia come quelle della robotica possono aprire nuove strade per l’apprendimento e l’integrazione. Il Progetto e-Rob ha già mostrato l’importanza di questo approccio e i suoi risultati finali ne daranno certamente conferma». (R.R. e S.B.)
*L’e-learning è l’uso delle tecnologie multimediali e di internet, per migliorare la qualità dell’apprendimento.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa Fondazione Stella Maris, Calambrone (Pisa), Roberta Rezoalli, r.rezoalli@gmail.com.
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